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West Nile in Campania: nuovo caso sospetto a Salerno. A Capaccio minoranza chiede iniziative

Allerta West Nile in Campania: un caso sospetto a Salerno dopo quello a Napoli. La Regione intensifica disinfestazioni e controlli, con focus su litorale domizio e aree a rischio

A cura di Ernesto Rocco Pubblicato il 24 Luglio 2025
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Carmine Caramante

Mentre l’ospedale Cardarelli di Napoli ha intensificato i controlli, diagnosticando un caso asintomatico di West Nile in un paziente fragile, un nuovo caso sospetto è stato segnalato al pronto soccorso del Ruggi di Salerno. I sintomi presentati – febbre alta, malessere e sopore riconducibili a un interessamento meningeo – hanno indotto il primario dell’unità di Malattie infettive, il dottor Pasquale Pagliano, a richiedere un prelievo. L’esito del test, inviato al laboratorio del Cotugno, è atteso nella giornata odierna. La conferma di questo caso aprirebbe un nuovo potenziale fronte dopo quello già accertato sul litorale domizio, nelle aree tradizionali di nidificazione degli uccelli selvatici, come la foce del fiume Sele e l’oasi di Persano.

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Sorveglianza intensificata e nuovi sospetti sul litorale domizio

Nel frattempo, sul litorale domizio, dove si è svolto un sopralluogo delle autorità sanitarie della ASL e degli esperti dell’Istituto Zooprofilattico con l’installazione di trappole per zanzare, si registrano ulteriori tre casi sospetti in fase di accertamento. Questi si aggiungono agli otto già notificati dal Servizio di Epidemiologia e Prevenzione (SEP). Degli otto casi già accertati presso il presidio di Aversa, uno è stato dimesso, cinque sono ricoverati (due gravi e uno gravissimo). Altri due pazienti sono ricoverati al Cotugno (Napoli), uno in condizioni gravi e l’altro stazionario. Il focolaio del litorale casertano potrebbe avere connessioni dirette e indirette con il cluster identificato nel basso Lazio, che ha già causato un decesso e conta ulteriori tre pazienti ospedalizzati, inclusa una persona di Aprilia colpita da meningite virale.

La prevenzione secondo l’esperta

La professoressa Maria Triassi, docente di Igiene e presidente della Società Scientifica di Sanità Pubblica e Digitale, ha sottolineato l’importanza delle disinfestazioni: «Le disinfestazioni dei Comuni contro le zanzare vettrici del virus sarebbero dovute partire sin dalla tarda primavera in tutti i luoghi acquitrinosi per stroncare larve e uova delle zanzare del genere Culex Pipiens. Adesso si può ancora intervenire ma solo sugli insetti adulti». Ha inoltre evidenziato il ruolo cruciale di ASL (tramite i SEP), amministrazioni comunali e privati cittadini nella prevenzione, soprattutto evitando i ristagni d’acqua. La professoressa Triassi ha rassicurato che, a differenza del Covid, il contagio non avviene per via aerea tra esseri umani né il virus passa dall’uomo alla zanzara vettore, suggerendo che la situazione dovrebbe rimanere circoscritta nonostante l’immaginata presenza di diverse centinaia di casi asintomatici.

Monitoraggio e coordinamento regionale

Nonostante non esista un vaccino per la West Nile, e considerando che le meningiti correlate possono avere un alto tasso di letalità (stimato al 30%), è imperativo prevenire e identificare correttamente i casi sospetti. Sintomi come febbre oltre i 38 gradi, stanchezza, torpore e rigidità nucale negli adulti e nei bambini sono segnali inequivocabili di neuroinvasività dell’infezione e vanno immediatamente segnalati al medico. L’Istituto Zooprofilattico di Portici è attivo sul fronte del monitoraggio: Claudio De Martinis si recherà a Ischia per analizzare un rapace selvatico trovato morto e positivo al virus West Nile (Lineage 2) nel territorio di Forio, un chiaro segnale della circolazione virale sull’isola. Questo ha spinto la ASL e la Regione a intensificare la sorveglianza e i controlli nell’ambito del piano regionale di contrasto alle arbovirosi. La morte anomala di volatili, in particolare piccioni, tortore e corvidi, prediletti dal virus, deve immediatamente accendere un campanello d’allarme nella rete dei sanitari addetti alla sorveglianza.

La Regione ha diramato linee guida a tutte le ASL, medici e pediatri di famiglia, in stretta collaborazione con i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, i laboratori di riferimento e i Servizi Veterinari, per garantire il monitoraggio della circolazione virale negli animali (uccelli e cavalli) e tramite la sorveglianza degli insetti catturati con apposite trappole. Sono state recepite anche le indicazioni del Centro Nazionale Sangue (CNS) relative alle misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale in aree interessate, con possibili sospensioni temporanee dei donatori di sangue.

L’appello del consigliere comunale di Capaccio Paestum

Il consigliere comunale di Capaccio Paestum, Carmine Caramante, ha richiesto all’Amministrazione comunale «di attivarsi immediatamente (qualora non lo abbia già fatto) all’effettuazione di interventi straordinari di disinfestazione larvicida e adulticida sull’intero territorio». Caramante ha evidenziato come la situazione ambientale del territorio, «zona di bonifica, umida e ricca di canali, favorisca storicamente e naturalmente la proliferazione di zanzare». Ha aggiunto che «le autorità sanitarie dell’Asl Salerno stanno monitorando con maggiore attenzione le aree a rischio del territorio provinciale, in particolare la zona umida di Persano e la foce del fiume Sele. La misura è assolutamente essenziale per scongiurare eventuali rischi».

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