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Appalti negli ospedali in cambio di ingressi in lidi e discoteche del Cilento

Appalti negli ospedali napoletani, quaranta misure cautelari. Coinvolti anche imprenditori con interessi nel Cilento

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 25 Ottobre 2021
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Quaranta misure cautelari per illeciti nella gestione degli appalti negli ospedali napoletani. Il caso interessa anche il Cilento poiché tra i soggetti coinvolti figurano degli imprenditori con interessi in zona. Come rivela Fanpage, tra i bandi finiti sotto inchiesta figurano quelli per la gestione del bar e per i distributori automatici dell’Azienda dei Colli. In cambio dell’appalto denaro, un’automobile e ingressi gratuiti in lidi balneari e nella discoteca il Ciclope di Palinuro.

Appalti negli ospedali: l’indagine

Il sistema individuato dalla Procura ruotava intorno al clan Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano, ma risultano coinvolti altre sette gruppi:  i Lo Russo, i Cimmino-Caiazzo, i Polverino, gli Abate, i Saltalamacchia, i Frizziero, i Veneruso.

I fatti risalgono al 2018 e sono relativi all’affidamento in concessione degli spazi per il bar/posto di ristoro/tavola calda degli ospedali Monaldi e CTO e per i distributori automatici degli ospedali Monaldi, Cotugno e CTO (tutti parte dell’Azienda dei Colli).

Nel mirino della Procura il pubblico ufficiale addetto al bando, la quale si sarebbe fatta promettere da Alessandro Esposito, Gaetano Martino e Benito Grimaldi (rispettivamente responsabile commerciale, legale rappresentante e dipendente della Bamar), da Sacco Raffaele (classe 77) e dal cugino omonimo (classe 68), soci della Ge.Me.Arp, e da Mariangela Russo, dipendente di questi ultimi, attraverso la mediazione di Simone Paolino, dipendente del Cotugno, un posto di lavoro per un’altra persona, l’acquisto di un’automobile e degli ingressi gratuiti in lidi balneari e nel locale “il Ciclope” di Palinuro (di proprietà di Raffaele Sacco) e si sarebbe fatta dare una somma di denaro imprecisata.

Per favorire l’aggiudicazione, il pubblico ufficiale avrebbe redatto il disciplinare di gara sulla scorta delle informazioni fornite da Esposito, Martino, Grimaldi, Russo e i due Sacco; su loro indicazione avrebbe prorogato di 30 giorni il termine di deposito di domanda rispetto al termine iniziale; avrebbe consegnato ad Esposito (tramite Paolino) l’elenco delle ditte partecipanti alla gara. Sempre secondo quanto riferisce Fanpage, inoltre, avrebbe, consegnato materialmente a Raffaele Sacco (classe 77) le buste con le offerte economiche degli altri partecipanti prima che fossero visionate dalla commissione di gara (cosa che portò alla sostituzione della domanda presentata dalla Bamar-GeMeArp per vincere la gara).

Per il pubblico ufficiale e per Paolino sono stati disposti gli arresti domiciliari; per tutti gli altri coinvolti il pm ha invece disposto la custodia in carcere.

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