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Liberazione: necessaria e urgente

A cura di Roberto Scola Pubblicato il 25 Aprile 2020
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“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Questa frase è di Piero Calamandrei grande giurista ,uno di quelli che ha dato il suo contributo a scrivere la Costituzione della Repubblica Italiana. Oggi 25 aprile 2020 si celebra il 75° anniversario della Liberazione d’Italia. Un momento particolare quello di quest’anno, per via della quarantena dovuta al Covid-19 che impedisce celebrazioni dal vivo. Le più belle a cui ho partecipato. Le più sentite da parte della nostra popolazione. La Resistenza  coinvolse tutti i Paesi Europei, li portò a ragionare sul fatto di batterci insieme per una pace  duratura, di creare un mercato di merci comune, ma anche una solidarietà  tra Paesi ricchi e Paesi poveri, tra Paesi vinti e tra Paesi vincitori, tra Paesi del Sud e Paesi del Nord. Il nostro Primo Ministro Giuseppe Conte ,nella estenuante trattativa con l’Europa ,ha fatto inserire due aggettivi nella trattativa per i Recovery Fund  che oggi come allora sono necessari e urgenti. La nostra liberazione da un nemico che ci privava della libertà(il nazi-fascismo) era necessaria e urgente, la nostra liberazione e reazione oggi da un nemico invisibile(il codiv -19) è necessaria e urgente. Conte ha parlato  di “grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa”, all’esito del Consiglio Europeo tenutosi il 23 maggio.

“Un lungo percorso, avviato con la nostra iniziativa e con la lettera di 9 Paesi Membri, oggi segna una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico”. “La Commissione – sottolinea il presidente del Consiglio – lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un ‘Recovery Fund’ che dovra’ essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”. Questa è la risposta che ci voleva ad un sovranismo e nazionalismo becero e arrogante. Solo insieme possiamo batterci per sconfiggere oggi il coronavirus, per poi affrontare quelle sfide necessarie e urgenti che devono costituire la nuova ossatura dell’Europa. Tre cattolici, tre uomini di frontiera, tre perseguitati dalle dittature nazifasciste: il francese Robert Schuman, il tedesco Konrad Adenauer, l’italiano Alcide De Gasperi sono stati i padri fondatori dell’Unione europea, Nobel per la pace 2012.

Da politici lungimiranti quali erano, guardavano non alle elezioni, ma alle nuove generazioni. In loro c’era un sogno ,necessario e urgente ,che scavava le sue radici in un passato lontano: dal glorioso Impero Romano a Carlo Magno, dalla creazione degli Stati nazionali al consolidamento di quegli stessi principi che avevano portato all’unione di questi, fino ad una visione più ampia: l’Europa ,che potesse competere con due giganti economici: gli Stati Uniti e la Cina. Oggi è l’inizio di una nuova Resistenza, quella che ci libera dagli egoismi, per portarci in una nuova fase.Buona Liberazione Europa.

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