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Finti nullatenenti per non pagare l’avvocato: centinaia di casi nel salerintano

Fingendosi soggetti a basso reddito ottenevano che le spese legali fossero a carico dello Stato: scoperti dalla finanza

A cura di Comunicato Stampa Pubblicato il 5 Marzo 2020
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La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha eseguito un piano di controlli nei confronti di coloro che, essendo imputati in un processo penale, hanno chiesto che le spese legali siano poste a carico dello Stato. L’istituto, noto come “gratuito patrocinio”, in ossequio ai principi costituzionali di uguaglianza e di diritto alla difesa, garantisce, anche ai meno abbienti, la possibilità di essere assistiti e rappresentati in giudizio da un legale, anche quando non sono in grado di pagargli la parcella.

In pratica, chi ha un reddito particolarmente basso, presenta un’istanza, corredata dalla documentazione che attesta il possesso dei requisiti necessari per il cosiddetto “accesso gratuito alla giustizia”. Le Fiamme Gialle, acquisite le autocertificazioni prodotte, ne controllano la veridicità, mediante il confronto con gli indicatori del concreto tenore di vita e le attività economiche eventualmente svolte dall’intero nucleo di familiari e conviventi. Incrociando le dichiarazioni con gli elementi reddituali e patrimoniali risultanti dalle tante banche dati informative ormai in uso al Corpo, i Finanzieri hanno così scoperto le numerose certificazioni non veritiere. Sui quasi 1000 controlli eseguiti nel 2019, infatti, un centinaio sono stati i casi di falsità e/o di omissioni riscontrate, finalizzate ad innalzare il tetto dell’esonero stabilito dalla legge o ad abbattere il complessivo ammontare delle entrate, così da poter rientrare nelle soglie previste per accedere al beneficio.

I soggetti che con tali artifizi e raggiri hanno alterato il proprio quadro economico e familiare per avvalersi indebitamente della misura agevolativa, sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di truffa ai danni dello Stato e rischiano ora il carcere fino a 5 anni e la multa fino a 1.500 euro. Dall’inizio dell’anno, sono già 14 le ulteriori posizioni irregolari accertate. Tra tutte, emerge quella di un cittadino che, nel chiedere di farsi pagare le spese legali, ha dimenticato di dichiarare il possesso di ben 21 fabbricati e 53 terreni di proprietà. L’azione della Guardia di Finanza nel delicato comparto costituisce un fondamentale strumento di prevenzione a garanzia dell’equa redistribuzione delle risorse, in favore di tutti coloro che realmente versano in condizioni economiche tali da giustificare il sussidio pubblico richiesto

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