L’Unione dei Comuni, in corsa per il titolo di Capitale Italiana della Cultura

Roberta Foccillo
Paestum - @tropicanagropoli

Il sogno per l’Unione dei Comuni dell’alto Cilento potrebbe avverarsi nel 2024, è quello che sperano gli 11 comuni che ne fanno parte ( Agropoli, Cicerale, Capaccio-Paestum, Giungano, Laureana Cilento, Lustra, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Perdifumo, Rutino e Torchiara) in corsa per aggiudicarsi l’ambito titolo di Capitale Italiana della cultura.


Territori ricchi di bellezze e di eccellenze, dall’enogastromia, all’artigianato, con un ricco e vasto patrimonio archeologico e paesaggistico.
L’obiettivo è promuovere una strategia integrata in cui la cultura abbia un ruolo fondamentale nelle scelte di rilancio dei territori dell’Unione e pertanto venga promossa e diffusa in tutte le sue forme.

“Abbiamo deciso di candidare l’Unione perché rappresenta una delle realtà più straordinarie del Mezzogiorno e dell’intera Penisola. – ha spiegato il sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni, Franco Alfieri – Gli 11 Comuni che la compongono formano, insieme, uno scrigno di bellezze. Da solo probabilmente nessuno dei Comuni aderenti avrebbe potuto ambire al riconoscimento. Insieme, ognuno con il suo patrimonio può contribuire affinché l’Unione dei Comuni possa avere la capacità di vincere questa sfida.”

La Capitale Italiana della cultura istituita nel 2014, da un’idea del Ministro dei Beni Culturali e del turismo Franceschini.
L’idea della capitale italiana della cultura, determina un percorso di valorizzazione di tutte le città, nel caso del Cilento, è un invito a venire nella terra del sole, del mare e dei paesaggi naturalistici, dove la storia incontra il mito e dove potrai trovare un’esperienza unica.

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