STIO. Il problema del cinipide del castagno in quattro anni ha messo in ginocchio il settore castanicolo della provincia di Salerno. Nonostante nel 2015 si sia registrata una timida ripresa la situazione è ancora critica. Nei mesi scorsi anche la Coldiretti aveva lanciato l’allarme, evidenziando come nel salernitano siano quasi 5mila gli ettari vocati alla castanicoltura e quasi ovunque si è costretti a convivere con il problema.
Ecco perché alcuni comuni hanno deciso di correre in soccorso delle aziende del settore. Tra questi c’è Stio che insieme a Roccadaspide, Magliano Vetere, Sicignano Degli Alburni, è tra quelli del comprensorio maggiormente famosi per le coltivazioni di castagne.
L’amministrazione comunale, retta dal sindaco Natalino Barbato, ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Nonostante i tentativi di avviare una lotta biologica a questo insetto, infatti, i risultati sono stati modesti tanto che si sono registrate perdite di oltre il 50% di prodotto negli anni scorsi e addirittura dell’intera produzione quest’anno. Considerato ciò rappresenta una perdita per l’economia di tutto il comune si è deciso di chiedere aiuto sia alla Regione Campania che al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per l’indennizzo della totale perdita del reddito delle imprese operanti nel settore.