Morì cadendo da un ponte. Il Comune condannato al risarcimento di 800 mia euro

Era l'aprile del 2001 quando l'uomo padre di tre figli cadde dopo essersi appoggiato una ringhiera in cattive condizioni

Federica Pistone
Tribunale

Rocco De Paola, morì nel 2001 cadendo da un ponte dopo il cedimento di una ringhiera in condizioni vetuste. Il Comune di Padula, dove avvenne la tragedia, è stato condannato ad un risarcimento, a favore della famiglia di De Paola, di oltre 800 mila euro.

Morì cadendo da un ponte: il caso

Il Comune, attualmente guidato dalla sindaca Michela Cimino, in primo grado è stato assolto dal tribunale civile di Lagonegro. Tuttavia la corte di Appello di Potenza, a distanza di 22 anni, ha condannato al risarcimento l’amministrazione.

Rocco De Paola, padre di tre figli, morì in ospedale a Napoli dopo un mese di agonia. L’ente, sembra, stia già preparando il ricorso in Cassazione, poiché ritiene di non dover pagare il risarcimento. Nel caso specifico secondo i legali la normativa non dà responsabilità all’ente comunale ma eventualmente ad altri enti.

I fatti

Era il 19 aprile 2001, quando, intorno alle 18, in località Bufalaria, Rocco De Paola «si appoggiava alla ringhiera di protezione del ponte Giuliano la quale a causa della vetustà e della ruggine formatasi cedeva sotto il peso corporeo dell’uomo e questi precipitava nel fossato sottostante compiendo un volo di numerosi metri». Un volo risultato fatale per il quale ora il comune è destinato a pagare, salvo decisione diversa della Cassazione

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