L’ospedale di Polla perde due ostetriche: ira del sindacato

Redazione Infocilento

POLLA. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Polla perde due ostetriche alle quali l’ASL Salerno ha deciso di non rinnovare lasciando così in affanno il reparto in attesa dell’arrivo di altro personale che dovrebbe essere reclutato dalla graduatoria di un altro Presidio Ospedaliero ubicato fuori dalla provincia di Salerno.

La denuncia arriva dalla CISL FP del Vallo di Diano attraverso una nota inviata alla Direzione Generale dell’ASL:

«L’Organizzazione Sindacale intende manifestare il proprio disappunto, per la scelta non oculata di lasciare professionalità già acquisite e mandare a casa 20 ostetriche e altri 11 Operatori Sanitari e Socio Sanitari che hanno combattuto senza alcun timore nelle corsie degli ospedali e in tutte le atre strutture e servizi, nel periodo più impegnativo dell’emergenza Covid-19, sacrificando la loro vita, la loro famiglia e vivendo mesi lontani dai propri cari, con la paura di contrarre il Virus», si legge nella nota.

«Quando la situazione sembra meno tesa – prosegue la Cisl – ecco che come ringraziamento il contratto di somministrazione non solo non viene rinnovato ma non si è creata nessuna condizione favorevole a ricollocare in altro modo i professionisti sanitari, buttando nel dimenticatoio tutte le storie, i sacrifici degli EX EROI. Sappiamo tutti che l’unico modo per avere un contratto a tempo indeterminato è vincere un concorso, ma siamo anche consapevoli che in una fase particolare della Sanità Italiana soprattutto il “precariato” ha determinato che il sistema sanitario non crollasse».

Quindi il riferimento è all’ospedale “Curto” di Polla. Dai sindacalisti «La richiesta e quella di voler riconoscere che le competenze acquisite nel corso di questi mesi ed anni vengano apprezzate e non buttate: vogliamo che i sacrifici fatti in questi mesi vengano riconosciuti e non buttati al vento. Il Sistema Sanitario aveva bisogno di loro, e puntualmente hanno risposto alla chiamata senza tanti giri di parole e per tali motivi sarebbe giusto non perdere questa ennesima occasione, chiedendo che non vengano mortificate le competenze specifiche acquisite, con un contratto stabile e duraturo. Da ultimo, ma non per importanza, sarebbe opportuno, così come fatto presumibilmente per il Presidio Ospedaliero di Sapri, mantenere in servizio gli operatori necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza almeno fino a quando non vengano effettivamente sostituiti, poiché in assenza grave è la possibilità di non riuscire a garantire qualità e quantità prestazionali degne di una sanità pubblica”».

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