Sala Consilina: non risponde a richiesta autorizzazione, Regione condannata

Erminio Cioffi
Tar Salerno

Studio odontoiatrico di Sala Consilina fa condannare dal TAR di Salerno la Regione Campania al pagamento delle spese processuali per non aver risposto all’istanza presentata dal titolare dello studio, a dicembre del 2020, ottenere il rilascio di autorizzazione per la realizzazione di un Poliambulatorio, destinato all’erogazione di prestazioni di “Attività Mediche e Chirurgiche, oltre all’ambulatorio Odontoiatrico”.

La società ricorrente, che da moltissimi anni gestisce un ambulatorio odontoiatrico nel Comune di Sala Consilina, avendo ravvisato l’esigenza di dover assicurare alla numerosa utenza, del Vallo di Diano e delle zone limitrofe, anche prestazioni specialistiche ambulatoriali di ulteriori discipline medico – chirurgiche, aveva inoltrato, al Comune di Sala Consilina, una istanza per la realizzazione di un “Poliambulatorio di attività mediche e chirurgiche oltre all’ambulatorio odontoiatrico”, da erogare in regime privatistico.

Il Comune aveva trasmesso la documentazione all’ASL Salerno che aveva espresso il proprio parere favorevole, rimettendo gli atti alla Commissione della Regione Campania, per le valutazioni relative al fabbisogno. Non avendo ricevuto alcuna notizia sull’esito del procedimento, lo scorso 24 maggio la società titolare dello studio odontoiatrico aveva chiesto, tramite p.e.c., alla Regione Campania di conoscere, con urgenza, lo stato della pratica, sollecitandone la relativa definizione; e che, nonostante tale richiesta, non aveva visto concluso il procedimento, nei modi e nei termini, disciplinati dalla legge.

Lo studio odontoiatrico ha quindi presentato un ricorso al TAR per impugnare il silenzio della Regione, ritenuto “illegittimo – si legge nel ricorso atteso che la stessa Amministrazione aveva il dovere giuridico d’istruire e concludere la procedura, secondo i principi generali in materia di conduzione e conclusione dei procedimenti amministrativi”.

Il TAR ha accolto il ricorso prevedendo l’obbligo, della Regione Campania, di riscontrare il sollecito con un atto espresso e motivato nel termine perentorio di trenta giorni dalla notifica della sentenza e l’ha inoltre condannata al pagamento di 750 euro per le spese processuali sostenute dallo società che ha presentato il ricorso.

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