Nasce il progetto “Nobili Cilentani”: per promuovere le eccellenze zootecniche

Sergio Pinto

LAURITO. E’ in programma il prossimo 26 giugno il primo incontro dedicato al progetto “Nobili Cilentani”. L’iniziativa è stata avviata dalla Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo e punta alla realizzazione di un percorso di cooperazione per l’innovazione denominato “Applicazione del Metodo Nobile® ad alcune produzioni zootecniche cilentane”.

Lo scopo è valorizzare una componente rilevante del settore agricolo del territorio, su cui sono attivi centinaia di piccoli e medi allevatori con migliaia di capi bovini, caprini, ovini, suini e avicoli, integrati nell’agricoltura, alimentazione e cultura locale.

Il progetto Nobili Cilentani

Il progetto avrà una durata di 24 mesi ed è beneficiario del finanziamento dal GAL Casacastra nell’ambito della Misura 16 “Cooperazione”; Tipologia di Intervento16.1.1 “Sostegno per la costituzione e il funzionamento dei GO del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” – Azione 2 “Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione (POI)”.

A fare da partner, insieme alla Comunità Montana Bussento-Lambro e Mingardo (capofila), il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università di Napoli Federico II, il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II e 9 aziende agro-zootecniche del territorio cilentano.

L’incontro del 26 giugno

Con l’incontro del prossimo 26 giugno, dedicato ai formaggi, prendono il via una serie di appuntamenti tematici, seminari e laboratori del gusto che si svolgeranno nel territorio della Comunità Montana, concentrandosi sui diversi prodotti della filiera zootecnica.

La location scelta è quella del suggestivo rifugio “Serenelle” di Laurito. La giornata avrà inizio a partire dalle ore 10.00. Ad aprire gli interventi i saluti iniziali del Presidente della Comunità Montana Bussento Lambro e Mingardo Vincenzo Speranza e del Presidente del Gal Casacastra Pietro Forte.

A seguire prenderanno la parola i vari soggetti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto: il ricercatore sociale Alessandro Scassellati, dal Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno Michele Cerrato e dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli – Ferderico II, Raffaele Sacchi.

La mattinata si concluderà con l’intervento e la degustazione di formaggi organizzata da Roberto Rubino, Presidente ANFOSC Associazione Nazionale Formaggi sotto il cielo.

Si replica il pomeriggio con un open day che proseguirà fino alle 18 durante il quale si favorirà la partecipazione e il dialogo tra allevatori, ristoratori ed albergatori del territorio che vorranno confrontarsi con i docenti universitari che hanno sviluppato il progetto e con le figure istituzionali presenti.

La Consulta degli Allevatori della Comunità Montana

L’attività di ricerca-azione sarà propedeutica alla costituzione di una Consulta degli Allevatori gestita dalla Comunità Montana come forum di concertazione tra gli allevatori e l’ente politico-istituzionale di rappresentanza di tutti i Comuni dell’area.

Obiettivo della Consulta sarà orientare l’attenzione del mondo istituzionale ai bisogni del settore zootecnico promuovendo cooperazione e reti d’impresa, la costituzione di un marchio comune territoriale legato al Metodo Nobile®, individuando e definendo interventi che possano favorire lo sviluppo di questo settore.

Non si vuole, quindi, soltanto ad avviare un dialogo tra gli allevatori, ma anche tra altri soggetti coinvolti nella filiera quali rappresentanti del settore alberghiero e ristoratori per lo sviluppo turistico del territorio.

La rivitalizzazione delle aree rurali è un nuovo modello per lo sviluppo locale e fa del turismo un driver della promozione del territorio. L’idea è di far incontrare i due mondi imprenditoriali degli allevatori e dei ristoratori-albergatori, creando rete, interconnessione e sinergie attraverso la realizzazione di azioni mirate volte alla cooperazione di questi soggetti.

La creazione e facilitazione di un processo partecipativo di sviluppo territoriale garantisce la fattibilità di questa cooperazione e contribuisce, attraverso l’impegno consapevole e responsabile di queste realtà economico-culturali e allo scambio di idee e competenze, alla crescita del territorio.

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