Ospedale di Sant’Arsenio centro covid: caso in Parlamento

Ernesto Rocco

Dall’analisi condotta dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a opera del prof. Carlo Cottarelli risulta che sull’aumento dei posti letto in terapia intensiva, nella graduatoria di 21 posizioni (Regioni + Province Autonome) la Campania occupa una delle ultime, classificandosi al 16° posto. Ed infatti, sulla scorta del Decreto Rilancio, gli ospedali della Campania avrebbero dovuto implementare il numero dei nuovi posti in rianimazione, raggiungendo la percentuale di 14 letti ogni 100.000 abitanti, laddove, a quanto risulta, tale percentuale si attesta sulla metà soltanto (7 posti letto ogni 100.000 abitanti). Tale ridotta percentuale non è accettabile, considerata l’allarmante diffusione dei contagi, che vede la Regione Campania seconda solo alla Lombardia.

“Con la recente attivazione presso l’ospedale di Agropoli del centro COVID è stata data una soltanto parziale risposta alle esigenze di adeguamento delle strutture sanitarie nella parte Sud della provincia di Salerno, nonostante l’impellente necessità di evitare la congestione dei grandi ospedali metropolitani (in particolare quelli di Napoli e di Salerno, prossimi alla saturazione) – spiega il senatore Francesco Castiello – A tal proposito si rende necessaria l’attivazione dell’ospedale di Sant’Arsenio come centro COVID, in quanto costituisce un presidio potenzialmente utile per la sua ubicazione baricentrica, a potenziare l’offerta delle prestazioni sanitarie nel Vallo di Diano e per decongestionare il considerevole afflusso di pazienti all’ospedale Luigi Curto di Polla, che negli ultimi giorni si sta accentuando, in misura non più sostenibile”.

L’attivazione del centro covid a Sant’Arsenio è stata ora oggetto di una interrogazione parlamentare presentata proprio dal senatore del M5S.

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