Rifiuti tossici interrati nel Cilento? M5S e FdI invocano chiarezza

Chiara Esposito

Nella mattinata di ieri, alle prime luci dell’alba, i militari del nucleo di polizia ambientale della procura di Vallo della Lucania e quelli della Guardia di Finanza, accompagnati da ruspe, hanno riportato alla luce una discarica abusiva di rifiuti tossici, sotterrata a pochi passi da campi coltivati ed ulivi secolari, nelle campagne di Salento. Gli scavi, iniziati poco dopo i primi ritrovamenti, fin da subito hanno lasciato presagire la pericolosità del caso: potrebbe trattarsi di una vera e propria discarica di rifiuti velenosi e tossici, risalente presumibilmente agli anni novanta. Emersi in un primo scavo bidoni di plastica, sacchi pieni di rifiuti, fanghi probabilmente provenienti da industrie conciarie.

Le indagini coordinate dal procuratore Ricci e dal sostituto Vincenzo Palumbo, sono iniziate in seguito ad una denuncia di un cittadino, incredulo dei tanti casi di tumore registrati nella zona.

M5S chiede chiarezza

“Dal primo giorno in Consiglio regionale e in particolar modo durante le attività della Commissione speciale Terra dei Fuochi, ci siamo spesi per fare chiarezza sulle sollecitazioni che ci giungevano, e continuano ancora oggi a giungere, dai cittadini del Vallo di Diano. I rinvenimenti di queste ore in uno dei più piccoli comuni del Cilento rafforzano la tesi che questo territorio nei decenni passati è stato spesso destinatario di rifiuti di ogni genere. A distanza di anni è grave che molte aree interessate dagli sversamenti illegali, accertati dall’inchiesta Chernobyl che vede coinvolti alcuni comuni del Vallo di Diano, non siano state ancora messe in sicurezza”, afferma il consigliere Michele Cammarano, il quale lamenta di non aver mai avuto riscontri dalla Regione circa le numerevoli sollecitazioni poste a riguardo. “È giusto che le istituzioni contribuiscano a fare chiarezza e a mettere in campo provvedimenti e strumenti per avviare bonifiche e risanamento ambientale”,conclude.
La deputata Bilotti invece, richiama l’attenzione del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Presenterò un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente per sollecitare una maggiore attenzione sull’intero territorio del Vallo di Diano”

Caso in parlamento

Anche Edmondo Cirielli, deputato FdI, presenterà un’interrogazione al Ministro Costa nonché al Ministro della Salute, Roberto Speranza :”I lavori di scavo sono soltanto all’inizio. Ma, presto, potremmo trovarci di fronte ad uno scenario davvero inquietante e pericoloso sia per l’ambiente che per la salute degli abitanti che vivono in quel territorio, dove, nel corso degli anni, si sono registrati anche diversi casi di tumore”, afferma Cirielli sottolineando negligenza da parte delle amministrazioni pubbliche locali di centrosinistra (Comuni, Provincia di Salerno e Regione Campania). “È possibile che non si siano mai rese conto di questi sversamenti illegali? Chi doveva vigilare e non lo ha fatto? Mi auguro che la magistratura e le Forze dell’Ordine vadano fino in fondo per risalire ai veri colpevoli di questa vicenda che non devono restare impuniti”.

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