Piaggine: ultimi esami di maturità, poi il “Rosselli” chiude i battenti

Katiuscia Stio

PIAGGINE.  Dopo oltre 50 anni l’Istituto Magistrale “Rosselli” di Piaggine chiude i battenti. Una morte annunciata considerato che da tempo si registrava un notevole calo di iscritti. In questi giorni gli ultimi nove alunni delle Scienze Umane sosterranno gli esami di Stato abbinati alla commissione di Laurino.
Sarà l’ultimo atto dello storico istituto, punto di riferimento di una vasta area che negli ultimi anni, però, si è visto privare continuamente di servizi.

Magistrale di Piaggine: una storia durata oltre mezzo secolo

Per oltre mezzo secolo, il Magistrale di Piaggine, istituito nell’anno scolastico 1967/68 come succursale della sede di Teggiano, ha permesso la formazione  di intere generazioni di maestre e maestri, ed ha trasformato così  il destino di molti giovani che, prima della sua istituzione, per continuare gli studi, dopo la licenza media, dovevano trasferirsi a Vallo della Lucania, a Teggiano, o a Salerno. Formazione a cui alcuni, per mancanza di mezzi economici, avrebbero dovuto rinunciare.

L’apertura del magistrale: una svolta epocale

«L’apertura del Magistrale segnò una svolta epocale giocando un ruolo fondamentale nella storia della Valle Alburni Calore Salernitano – racconta Silvana Bastolla, insegnante di Italiano e Latino al “Roselli” dal 1978 al 1991-  Negli anni in cui ho insegnato vi era una intercultura dell’entroterra che ribolliva di vitalità. Per molte ragazze ha costituito il diritto ad un futuro migliore, osteggiate com’erano da padri padroni che non consentivano loro di uscire dal paese per raggiungere e soggiornare a Salerno o Teggiano. Quando ho appreso la notizia della chiusura, sono stata travolta da un senso di impotenza».

Le trasformazioni degli anni 2000

Agli inizi del 2000, la scuola si trasforma in Istituto Omnicomprensivo, comprendente anche i segmenti della scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado, regalando al territorio soddisfazioni straordinarie con l’attivazione di progetti finanziati dall’Europa, con l’allestimento di laboratori, con iniziative ed attività che l’hanno resa un punto di riferimento nel panorama scolastico salernitano.

L’inizio dell’agonia

La lenta, inesorabile agonia prende il via cinque anni fa con la mancata formazione della classe prima della Scuola Superiore. Conseguenza dello spopolamento che ha caratterizzato i centri dell’interno. «Ce lo aspettavamo, i numeri ci condannavano.  – spiega Guglielmo Vairo, sindaco di Piaggine – Tre anni fa, l’allora dirigente scolastico Tommasino mi chiamò, era sabato 26 agosto, io ero al mare, per comunicarmi  di una pec dal Provveditorato che annunciava la revoca di due classi appartenute  alla scuola Magistrale di diritto. Si possono comunicare queste revoche a fine estate con la scadenza delle iscrizioni alle porte?  Noi ci siamo immediatamente attivati facendo ricorso al Tar, abbiamo vinto, ma la sentenza è arrivata a fine ottobre. Troppo tardi. Le iscrizioni erano già chiuse. Il destino del Magistrale segnato. È una sconfitta per l’intera Valle Alburni Calore».  

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