Il primo treno Italo arriva nel Cilento

Ernesto Rocco

Per la prima volta Italo raggiunge il Cilento. Questa mattina i treni alta velocità provenienti da Torino hanno raggiunto le stazioni di Agropoli, Vallo della Lucania, Sapri. Per il viaggio di ritorno a bordo del convoglio erano presenti anche i rappresentanti del MoVimento 5 Stelle che hanno fortemente spinto per ottenere l’alta velocità sul territorio. Partito da Sapri alle 10:10, il senatore Francesco Castiello ha raggiunto Vallo dove la staffetta è proseguita con il consigliere regionale Michele Cammarano e la senatrice Felicia Gaudiano, saliti a bordo di Italo per scendere ad Agropoli.

Nelle stazioni cilentane erano presenti anche gli amministratori locali; tutti hanno salutato con gioia l’arrivo dei treni Italo NTV che affiancheranno il Frecciarossa di Trenitalia. Tuttavia l’importanza di avere anche Italo è dovuta al fatto che la compagnia sembra intenzionata ad investire sul Cilento, nell’ambito delle corse per Reggio Calabria, anche durante l’inverno. Una notizia accolta con gioia dagli amministratori locali, con il sindaco di Vallo della Lucania Antonio Aloia, e i colleghi di Castelnuovo Cilento Eros Lamaida e Casal Velino Silvia Pisapia che hanno evidenziato il lavoro svolto dal senatore Castiello.

Queste le sue parole: “Il Cilento finalmente recupera l’ingresso nel circuito dell’alta velocità. Sono passati 10 anni dall’istituzione del servizio di trasporto ferroviario AV. Per 10 anni il Cilento ne è rimasto fuori. Il servizio si spegneva a Salerno. L’emarginazione ci è costata tanto. Non a caso un grande meridionalista, Giustino Fortunato, ascriveva l’arretratezza del Mezzogiorno alla sua condizione di “segregazione topografica”. La ricerca del prof. Ennio Cascetta, ordinario di Pianificazione dei trasporti dell’Università Federico II di Napoli, ha dimostrato che nei 10 anni del treno veloce le città che hanno potuto fruire di questo servizio hanno raggiunto una crescita del PIL tra l’8 e il 10%. Quelle prive del servizio AV si sono fermate tra lo 0,4 e il 3%. Senza l’alta velocità il turismo, in particolare, langue e non può esserci sviluppo economico ed occupazionale. È stato dimostrato che le infrastrutture di trasporto riducono i divari: un terzo della disuguaglianza del reddito delle province meridionali, rispetto a quelle centro – settentrionali, è imputabile alla più modesta dotazione infrastrutturale delle prime rispetto alle seconde.

Il 29 novembre 2019, nel corso dell’incontro a Vallo della Lucania tra il Presidente del Consiglio prof. Conte e i 100 sindaci del Cilento e del Vallo di Diano, consegnammo al vertice dell’Esecutivo, il “Manifesto del Mezzogiorno” che, tra le principali proposte, includeva il prolungamento dei treni AV fino a Reggio Calabria. Il Presidente Conte la fece propria. Promise il suo diretto interessamento. Ulteriore sostegno abbiamo avuto dal vice Ministro dei Trasporti M5S Giancarlo Cancelleri (che, da meridionale, ben conosce le gravi carenze infrastrutturali del Mezzogiorno). I risultati ci sono stati: oggi abbiamo sia Frecciarossa che Frecciargento e sia Italo che collegano Nord e Sud, con fermate nelle stazioni del Cilento.

I riflessi positivi sull’economia e sul turismo in particolare non tarderanno a farsi sentire. Ne siamo certi. Un grazie di cuore al Presidente Conte, al vice Ministro Cancelleri ed ai vertici della società Italo e delle società Trenitalia e RFI che hanno accolto le nostre insistite sollecitazioni e ci hanno consentito di fruire di questo importantissimo servizio”

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