Felitto: 60 mucche uccise, Codacons chiede chiarimenti

Sergio Pinto
Mucche

Il CODACONS Cilento, chiede chiarimenti ai responsabile dell’Asl del Servizio Veterinario competente sull’uccisione di circa sessanta mucche, nel mese di maggio – giugno  2019, all’interno dell’area del Parco del Cilento, nel comune di Felitto in località “Giuprino”,  che ha generato allarme e indignazione nei cittadini non solo nella zona interessata ma in tutta la Provincia.

Mucche uccise, le perplessità del Codacons

“La mattanza degli animali sarebbe stata necessaria per prevenire una presunta epidemia di brucellosi e tubercolosi e per controllare i bovini ormai fuori il controllo sanitario. Però non si capisce come mai le autorità che hanno autorizzato e partecipato alle uccisioni non si sono adoperati prima per risolvere il problema”, segnala Bartolomeo Lanzara, presidente del Codacons Cilento.

“Siamo stati informati della mattanza da alcuni proprietari che  hanno protestato perché ritengono di essere stati gravemente danneggiati dall’abbattimento delle mucche – aggiunge il presidente dell’associazione Consumatori – In quanto, affermano, di avere chiesto aiuto alle autorità competenti per recuperare le mandrie e trovare un’alternativa alla mattanza. Una decisione che ha creato indignazione e sgomento per la crudeltà dell’iniziativa avvenuta nel cuore di un Parco Nazionale di notorietà internazionale”.

Una richiesta di accesso agli atti

Per questo il Codacons Cilento – Comuni Velini, ha fatto una richiesta di accesso agli atti per verificare “che tutto si sia svolto secondo le dovute autorizzazioni e le motivazioni che hanno portato all’abbattimento dei Bovini. Sono stati chiesti i risultati delle analisi veterinarie sulle mucche uccise nel comune di Felitto che indicano il reale stato di salute degli animali e le autorizzazione dove si evincono le motivazione che hanno portato a prendere una cosi grave e drastica soluzione. Ma, soprattutto, come mai si è arrivati, dopo tanto tempo, ad avere mandrie così numerose, prive di ogni controllo sanitario, creando i presupposti per un pericolo grave per la salute dei cittadini”.

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