Un giovane cilentano in Thailandia come delegato dell’Onu

Antonio Pagano

Albino Bruno, giovane studente del liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Vallo della Lucania, sta partecipando ad un scambio interculturale, di circa un anno, in Thailandia come delegato dell’Onu.

Il ragazzo, originario di San Giovanni a Piro, ha preso parte, insieme ad altri 350 giovani di età compresa dai 17 ai 25 anni, provenienti da tutto il mondo, ad una simulazione di una conferenza denominata “Securing Humanity in the age of distruptive world”organizzata nella Capitale thailandese dall’ONU in collaborazione con la “Thammasat University Model United Nation” di Bangkok. I partecipanti sono stati divisi in quattro diversi comitati per per affrontare il tema proposto e ricercare delle soluzioni che rispettino l’essenza dell’uomo nei suoi molteplici aspetti.

“Io sono stato assegnato al comitato UNDP (United Nations Development Programme), in cui sono stato rappresentante della Repubblica di Singapore e come tale, mi sono dovuto immedesimare in quella che è la mentalità di un Singaporiano. Questa è stata un’ottima occasione anche per conoscere approfonditamente una nazione diversa dalla quella natia e per confortare modi di agire e pensare, ” ha sottolineato Albino Bruno.

Poi continua:” Ogni comitato disponeva di due topics, per quanto concerne l’UNDP; è stato interessante poter stipulare delle idee e delle soluzioni (ai relativi problemi apportati dalle tematiche) tenendo conto anche dell’importanza delle altre Nazioni presenti. Alla fine, lo scopo di questo tipo di meeting è proprio la cooperazione tra Stati. C’è il bisogno di comprendere che viviamo tutti su una stessa terra, nessuno è superiore, nessuno è ad un altro livello. Esistono solo degli Stati che hanno dovuto gestire determinate situazioni prima di altri e il compito arduo sta proprio nelle loro mani dei primi: come nazioni sviluppate possono essere mentori di un corretto sviluppo per coloro che ancora sono in via di assestamento. Per quanto riguarda la faccenda discorso, non ho preparato alcun discorso (solamente 5 righe introduttive) siccome il “gioco” richiedeva abilità di ascolto, comprensione dei concetti chiave e formulazione di soluzioni a problemi di un’ urbanizzazione sostenibile e una riduzione delle disuguaglianze. Problemi che riguardano la sfera politica, economica, sociale e ambientale. Ho ulteriormente compreso che il mondo, purtroppo, è diviso in alleanze e anche questa mia esperienza è stata un gioco di alleanze tra Stati. Il mio lavoro si è svolto maggiormente con Stati come gli USA, l’Australia, la Cina, il Giappone, ect.”

Infine parla dell’esperienza fatta e del riconoscimento ricevuto: “Cosa ho portato a casa da questa esperienza? Il mondo è da vivere, è la nostra casa, salvaguardiamolo e diamo un contributo a renderlo migliore, per noi. Esistono persone che veramente si preoccupano per il nostro futuro e per l’ambiente in cui viviamo. Ho fatto molte nuove conoscenze, comprendendo che molte volte basta un bel sorriso a 32 denti per risolvere una situazione, essere cordiali ed educati; senza prevaricare mai chi ti sta accanto. Ho dato tutto ciò che potevo e alla fine i sacrifici ripagano sempre. Molto sono stati i complimenti per il mio coraggio e la mia intraprendenza alla sola età di 17 anni. L’apice di questo breve ma intenso discorso è stato la consegna del premio come migliore “outstanding delegate” che va a premiare colui o colei che è stato parte attiva dei dibattiti, che ha dato un reale contributo alla risoluzione delle tematiche affrontate, ma che più di tutti ha saputo rappresentare al meglio la propria nazione nelle trattazioni diplomatiche”

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