Giungano, la minoranza accusa: sugli abusi non c’è parità di trattamento

Redazione Infocilento
Giungano

Da poche ore si è concluso nel Comune di Giungano l’iter burocratico che ha determinato l’abbattimento di una struttura di pertinenza dell’abitazione del signor Antonio Di Napoli, ex consigliere comunale di minoranza. Si trattava di un normale forno a legna come ne sono presenti tanti in tutto il comune, realizzato con regolare permesso a costruire, ma che dai rilievi effettuati da personale del comune risultava difforme di 12 centimetri rispetto a quanto autorizzato.

Ebbene tale difformità è risultata insanabile perché in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e pertanto il Di Napoli ha dovuto demolire l’intera struttura per concludere l’iter amministrativo, scongiurando il procedimento penale.

«Si tratta della prima demolizione che avviene in un comune in cui regna indisturbata la cementificazione abusiva, dove nella stessa zona del Di Napoli, con lo stesso vincolo paesaggistico, sono state erette cattedrali, altro che 12 centimetri. – attacca la minoranza consiliare –  Un comune in cui sono state realizzate intere abitazioni completamente abusive, dove addirittura si è avuta la sfrontatezza di realizzare abusivamente pilastri in cemento armato all’interno di una struttura pubblica data in gestione a privati. Di Napoli ha pagato per aver osato denunciare la totale assenza di legalità in un comune retto da chi la legalità avrebbe dovuto conoscerla bene, in un comune in cui invece regna l’anarchia più totale, in cui chi non fa parte del sistema e addirittura si mette contro avrà vita difficile».

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