“Corbella non può finire”, i cilentani si schierano con Giovanna Voria

Ernesto Rocco

Comune pronto a predisporre una strada alternativa ma i fondi scarseggiano

L’assenza di infrastrutture è un problema atavico per il Cilento. Il territorio risente di una viabilità colabrodo, fatta di strade interrotte, frane, smottamenti. Pane quotidiano per chi si sposta da una zona all’altra e a volte percorrere anche pochi chilometri significa compiere un vero e proprio viaggio. A vivere i disagi i pendolari, gli studenti, gli imprenditori. Soltanto la resilienza insita nell’animo dei cilentani ha permesso fino ad oggi di resistere, tuttavia vi è anche chi, con il trascorrere del tempo, è costretto ad alzare bandiera bianca contribuendo allo spopolamento del territorio. Ma il Cilento, così, non rischia di perdere soltanto dei  numeri, ma anche le sue eccellenze.

È quanto sta accadendo nelle ultime settimane a Cicerale, in località Corbella. Qui ha sede l’agriturismo omonimo, una sorta di Eden per gli amanti della buona cucina. La titolare, Giovanna Voria, è una delle ambasciatrici della Dieta Mediterranea nel mondo, una chef ricercatissima, simbolo della cucina cilentana. La sua struttura, però, dopo aver dato lustro all’intero circondario balzando alle cronache della stampa italiana ed estera desiderosa di cercare i segreti della Dieta Mediterranea, ha dovuto chiudere i battenti. Motivo? Manca una strada che consenta di raggiungerla.

Ve ne abbiamo dato notizia nei giorni scorsi: un provvedimento firmato dal sindaco di Cicerale Francesco Carpinelli vieta il transito alla via che conduce a Corbella per i possibili pericoli alla pubblica e privata incolumità. Un problema  enorme per i contadini che tra mille sforzi portavano avanti le loro attività, un problema insormontabile per Giovanna Voria, con il suo agriturismo che diviene all’improvviso off limits per gli avventori e per lei stessa. Un duro colpo per chi da anni cerca di valorizzare il territorio e le sue produzioni.

Proprio la chef cilentana nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme: «Dopo 20 anni di sacrifici, lotte e rinunce, essendo morta anche quel poco di speranza che mi era rimasta per il completamento della strada lungo la diga e la disastrata comunale, chiudono a me e i poveri contadini l’unica pista che ci porta alle nostre proprietà era la cosa più semplice da fare e poi si parla dello spopolamento del Cilento interno. Terre, animali e attività abbandonati, poiché non si può andare neanche a piedi».

Il suo grido, però, non è rimasto inascoltato. In tanti stanno manifestando solidarietà per l’ambasciatrice della Dieta Mediterranea e sui social spopolano gli hashtag #Corbellanonpuofinire e #iostocongiovanna abbinati a messaggi di stima e apprezzamento per il suo lavoro.

Giovanna Voria ha ancora speranza, ma il futuro è affidato al Comune: «La sterrata che costeggia il fiume Corbella in alcuni punti tocca un po’ il demanio ma è li da 40 anni essendo stata la pista per i lavori sull’Alento, la diga, l’acquedotto. Nel 2000 – racconta Giovanna Voria mi fu data una concessione edilizia per costruire l’agriturismo, in 20 anni non ho avuto strada, acqua e servizi, mentre le tasse, l’imu, la spazzatura arrivano sempre puntuali. In tutto questo tempo il comune non ha mai provveduto a riaprire una comunale per consentirci di arrivare ai nostri fondi poiché non ha soldi ed è naturale che tutti abbiamo percorso l’unica pista per arrivare alle nostre terre e a Corbella».

Proprio l’assenza di fondi è il problema maggiore, unito alla solita burocrazia che tutto rallenta. Da palazzo di città si pensa a predisporre un progetto di strada alternativa come suggerito anche dal Consorzio Diga Alento, ma se i soldi scarseggiano, fare miracoli è impossibile ed anche il Comune è finito in questo circolo vizioso che non permette di operare e costringe le eccellenze a chiudere.

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