Ineleggibilità, Saggiomo annuncia ricorso contro la sentenza

Vincenzo Di Santo

Vanificata la volontà libera di 347 elettori

Dopo la sentenza che ne ha confermato l’ineleggibilità, la risposta dell’ormai ex consigliere comunale Giancarlo Saggiomo non si è fatta attendere.

Attraverso i social ha pubblicato una lettera aperta ad elettrici ed elettori nella quale ha ritenuto opportuno dare “conto della mia posizione e del mio pensiero dopo l’esito, a me sfavorevole, del giudizio promosso davanti al Tribunale di Vallo della Lucania”.

Saggiomo preannuncia subito ricorso poiché “le motivazioni che sorreggono la sentenza non sono esaurienti e convincenti”, un gesto fatto “anche e soprattutto per tutelare la funzione alla quale tutte le persone che liberamente e senza condizionamenti mi hanno votato alle ultime elezioni”.

“Non sono un giurista e ho molto rispetto per la magistratura. E proprio perché ho rispetto non comprendo come non si sia fatto -nella sentenza- nemmeno un accenno a quello che la norma intende evitare e cioè di inquinare il voto o di condizionarlo ma si sia invece basata su una presunta violazione di una formalità burocratica. E’ inconcepibile ed è grave che questa vanifichi la volontà libera di 347 elettori”, prosegue Saggiomo. “Nella vita capita spesso a tanti di noi di restare impigliati nelle maglie della burocrazia per cui un omesso adempimento, l’inosservanza di una formalità non ti consente di far valere un tuo diritto. Ma la sostanza comunque non cambia – aggiunge – Non muta la realtà dei fatti e soprattutto non macchia la limpidezza dei comportamenti assunti. Le mie irrevocabili dimissioni, come certificato dal Giudice, erano state prodotte il 27/4/2017, e quindi in tempo utile per presentare la mia candidatura. Mi sono quindi candidato in modo convinto, deciso ad apportare il mio contributo alla vita pubblica di questo Comune. Ho chiesto la vostra fiducia per me e per la lista cui appartengo facendo la mia parte con correttezza e trasparenza democratica, pur nella legittima crudezza ed asprezza della contesa elettorale. Non vi erano secondi fini nella mia partecipazione alla competizione politica. È destituito di qualsiasi fondamento il sospetto lanciato da qualcuno o qualcuna secondo il quale, nonostante i ripetuti inviti di una delle liste concorrenti, io abbia pretestuosamente concorso alla campagna elettorale al solo fine di drenare voti a favore della lista cui mi onoro di appartenere. Ritengo questa illazione gravemente lesiva della mia intelligenza e della mia onorabilità. Ma, soprattutto credo che miri a destabilizzare il rapporto limpido, serio e al di sopra di ogni sospetto che ho stabilito col mio elettorato. Confermo ancora, e per l’ultima volta, che alla vostra attenzione e al vostro rispettoso giudizio proposi, e alla prova dei fatti anche con successo, la mia persona e le mie idee. Ogni altra rappresentazione della realtà risulta essere nient’altro che una immotivata e meschina congettura. Colgo quindi ancora una volta l’occasione per ringraziare i 347 elettori che con il loro voto hanno voluto gratificarmi della loro fiducia”.

“Ripartirò da questo convincimento che lenisce totalmente l’amarezza di questa mia esclusione che ritengo ingiusta, e mi ripaga calorosamente per l’impegno costruttivo profuso nella mia attività politica”, conclude.

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