Rabbia e dolore per la morte di Angela. Strada sotto accusa: “La Cilentana è una trappola”

Ernesto Rocco

Oggi i funerali della 43enne

FUTANI. Dolore e rabbia. Sono i sentimenti che si mescolano dopo la tragica morte di Angela Merola. A 24 ore di distanza dall’incidente non ci si rassegna alla scomparsa di una giovane mamma, ma soprattutto all’ennesimo tragico scontro avvenuto su una strada, la Cilentana, ribattezzate killer.

Sono centinaia i messaggi di cordoglio di amici, parenti, conoscenti o semplici automobilisti che sulla Sp430 transitano costantemente. “Ma si può aprire una superstrada strapiena di fossi?”, si chiede Marco. Pasquale conferma: “E’ una strada pericolosa. Lo è sopratutto quando piove; è piena di insidie anche a bassa velocità. Qualcuno fa mettere cartelli stradali di pericolo solo per cercare di tenersi la coscienza erroneamente pulita”.

In effetti i numeri non sono clementi: 80 incidenti, 30 morti. Questo in appena sedici anni. La location è sempre la stessa, la Sp430.

I punti pericolosi sulla Cilentana sono numerosi, da nord a sud: ad Agropoli nord un notevole avvallamento rappresenta una insidia per gli automobilisti; l’asfalto usurato rappresenta un ulteriore pericolo nei pressi della Diga Alento, tra Pattano e Vallo della Lucania, a pochi centinaia di metri dagli svincoli di Ceraso, Centola e Roccagloriosa.

Ma non solo le condizioni dell’arteria rappresentano un pericolo: come evidenziano in molti c’è anche l’alta velocità a rappresentare un ulteriore pericolo per l’incolumità degli automobilisti.

Oggi, intanto, è previsto l’addio ad Angela Merola. La salma della 43enne di Futani è stata liberata già ieri, dopo l’esame esterno del corpo da parte del medico legale. Non è stato necessario eseguire l’autopsia. Chiare le cause del decesso, conseguente al violento impatto. Alle 15 sono previste le esequie nella chiesa di San Marco Evangelista. L’intera comunità futanese, ma anche quella di Vallo della Lucania, dove la donna gestiva un bar, si stringeranno attorno al marito Emilio Cilento e alle figlie, l’ultima di pochi anni.

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