Basket Agropoli, una batosta senz’appello

Bruno Marinelli

Dalla disfatta si salvano solo Santolamazza e Langford

Un’altra brutta figura per il Basket Agropoli nella ventesima giornata ad ovest. Nel derby che poteva essere la svolta della stagione è arrivata una batosta davvero umiliante. Una partita dei delfini a tratti raccapricciante.

L’impressione che si è avuta ieri è stata quella di una squadra con la testa da un’altra parte eccetto due elementi che riescono almeno ad impegnarsi al massimo: il capitano Santolamazza che ha giocato con una caviglia indisposta mettendo tutto ciò che poteva essere messo, e Kevin Langford che comunque in ogni partita è sempre il migliore dei delfini e viaggia regolarmente oltre i 20 punti. Il resto della squadra sembra una cattedrale spaesata nel deserto: a partita ormai compromessa qualche punto di Turel, poi niente. Scafati è venuta al PalaCilento ”sudando” solo fino al secondo quarto, mentre nella ripresa è andata sin troppo sul velluto.

C’è da sottolineare come la squadra di Perdichizzi disponga di una qualità tecnica superiore ai cilentani: quando nel roster si possono vantare giocatori come Naimy, Jackson e Crow in queste partite si può fare la differenza. Eppure i gialloblu nonostante la qualità tecnica venivano dall’ultimo posto in classifica ed appena la domenica prima avevano rimediato una brutta figura nel match interno contro Rieti, che aveva portato Perdichizzi a dimettersi, per poi venire confermato dalla società del patron Longobardi.

Nonostante le difficoltà dell’Agropoli il campionato, che fortunatamente per il momento vive un livellamento verso il basso, è ancora aperto almeno per raggiungere i playout a questo punto diventato l’obiettivo maggiormente realistico. La Viola di Paternoster a 12 punti recentemente ha vinto solo contro Agropoli, Scafati per raggiungere i cilentani ci ha rimesso parecchi mesi e tre allenatori. Tuttavia il Basket Agropoli giocando senza rabbia e voglia sembra che sopra i 60 punti non possa andare ed in queste condizioni salvarsi diventa un’impresa più ardua del solito.

Domenica prossima una trasferta proibitiva sul campo di Biella, a casa di coach Carrea: una squadra rodata che ha confermato l’impianto dello scorso anno. Mancano solo 10 partite, bisogna concentrare il più possibile le forze per vincerne il prima possibile almeno una, che potrebbe tirare fuori i delfini almeno dalla continua depressione sportiva dell’ambiente, perchè ora che il campionato volge verso la conclusione, bisogna comprendere che il tempo degli scherzi è finito, aspettando anche il nuovo acquisto Ante Delas: i punti salvezza passano anche dalle mani della guardia croata.

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