VeliaTeatro debutta al festival Salerno Letteratura con «Iliade» di e con Gianluigi Tosto

Redazione Infocilento

Lo spettacolo il 22 giugno nell’Atrio del Duomo di Salerno

VeliaTeatro esce eccezionalmente dal sito archeologico per approdare per una sera a Salerno Letteratura. La rassegna di teatro antico che in agosto si svolge sull’acropoli di Elea-Velia è ospite nella IV edizione del festival culturale salernitano diretto da Francesco Durante, con la messa in scena dello spettacolo «Iliade», con Gianluigi Tosto. L’opera, in collaborazione con VeliaTeatro appunto, sarà rappresentata mercoledì 22 giugno (ore 22.30) nell’Atrio del Duomo di Salerno. L’attore ripercorre il grande poema omerico alla maniera degli antichi aedi, unico interprete, accompagnato dalle note di semplici strumenti musicali.
Gianluigi Tosto fa emergere la prepotenza dei sentimenti, totali e senza mezze misure, dei personaggi omerici. L’ira di Achille, la superbia di Agamennone, l’ardore di Patroclo, l’eroismo di Ettore, il dolore di Priamo. Modulando i toni e componendo i passaggi, lasciando sullo sfondo le battaglie descritte da Omero. Ponendo piuttosto attenzione ai personaggi umani: all’universalità di virtù e debolezze, passioni e sofferenze.
La musica, già insita nel ritmo e nella metrica dei versi, diventa parte integrante della narrazione. Grazie al suono di guerra del djembé che accompagna la lite fra Achille e Agamennone, alle mazze di ferro che ritmano le cruente battaglie fra i due eserciti, al gong che annuncia l’intervento decisivo degli dèi, ai campanellini indiani che assecondano l’emergere dal mare di Teti, la madre di Achille.
L’opera è parte della trilogia «Il Canto e la memoria», ideata e inscenata da Gianluigi Tosto, completata da altri due grandi poemi dell’antichità: l’Odissea e l’Eneide. Spettacoli che sono stati apprezzati nel corso delle edizioni 2011, 2012 e 2013 di VeliaTeatro. «Il proposito – racconta Tosto – è indagare sulle straordinarie possibilità espressive ed evocative di una voce narrante che, con l’ausilio di pochi ed elementari strumenti di supporto, trasporti l’immaginazione dello spettatore nel proprio mondo interiore, dove quelle storie scaturiscono e ancora vivono, radicate nella memoria profonda di tutti».

Condividi questo articolo
Exit mobile version