Agropoli, riapre il pronto soccorso ma non mancano le polemiche

Ernesto Rocco

La riapertura del pronto soccorso dell’ospedale civile di Agropoli non lascia tutti soddisfatti. Cittadini 5 Stelle: Ci hanno dato il nulla.

AGROPOLI. Dopo tre anni di attesa trascorsi tra polemiche, proteste di piazza e occupazioni, l’ospedale civile di Agropoli riapre i battenti. Il presidio sanitario era stato chiuso con un provvedimento dell’Asl Salerno che in attuazione del decreto 49 del 2010 lo aveva riconvertito in Psaut.

L’ospedale civile di Agropoli sarà un centro di medicina distrettuale

Il nuovo piano sanitario varato dalla Regione Campania, invece, lo reinserisce nella rete dell’emergenza identificandolo come centro di medicina distrettuale dotato di un pronto soccorso attivo per tutto l’anno e venti posti letto. La struttura, inoltre, avrà a disposizione radiologia, tac laboratorio analisi, un ambulatorio dei disturbi alimentari e potrà eseguire interventi di day surgery. La notizia, già anticipata nei giorni scorsi dal sindaco Franco Alfieri, ha raccolto molteplici consensi.

Alfieri: l’ospedale di Agropoli chiuso con una vera e propria rappresaglia

Il primo cittadino, però, non si accontenta e si dice sicuro che «questo è solo un punto di partenza, considerato che qualsiasi cosa sarebbe stata migliore rispetto alla situazione attuale». Alfieri, poi, ritorna sulla chiusura del presidio ospedaliero cilentano, avvenuta nel 2013, e non risparmia critiche all’ex Governatore Caldoro.«L’ospedale di Agropoli è stato chiuso con una vera e propria rappresaglia, quasi a voler inferire contro una città e un sindaco.

Cittadini 5 Stelle: riapertura dell’ospedale? Una presa per i fondelli

Alle parole di soddisfazione del sindaco agropolese, si sono contrapposte quelle dei Cittadini 5 Stelle che non hanno mancato di criticare le scelte della Regione. «E’ una presa per i fondelli, ci hanno dato il nulla», sostiene il portavoce del gruppo Consolato Caccamo. Ad essere criticate sono in particolare la mancata riattivazione del reparto di rianimazione (di cui il nosocomio precedentemente disponeva) e il numero di posti letto, ritenuto esiguo per una struttura che è punto di riferimento di un comprensorio con oltre ottantamila residenti solo d’inverno.

I comitati civici: sciocco oggi dire di no

I comitati civici che da anni si battono per la riapertura del nosocomio, invece, accettano di buon grado la riattivazione del pronto soccorso. «Abbiamo perso il presidio ospedaliero perché qualcuno disse di no ad un polo oncologico d’eccellenza – spiega Giovanni Basile, a capo del comitato Pro Ospedale – Sarebbe doppiamente sciocco oggi dire di no». Soddisfazione è stata espressa anche da tanti cittadini che però, dopo le tante promesse fatte fin ora dalla politica, aspettano che il piano entri in funzione prima di sbilanciarsi nei commenti.

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