Sindaco nega gli atti e la minoranza ricorre al Tar: “Ostruzionismo pagato dai cittadini”

Angela Bonora

Non si placano le polemiche nei confronti dell’amministrazione comunale. L’opposizione accusa: «Poca trasparenza e a pagare sono i cittadini».

ROFRANO. Nuove polemiche nel centro cilentano. Ad alzare i toni è il consigliere d’opposizione Giuseppe Viterale, che punta nuovamente il dito contro l’amministrazione comunale per “la poca trasparenza e i ripetuti dinieghi relativi agli accessi agli atti comunali”. Nei giorni scorsi, infatti, la minoranza è ricorsa per la quarta volta al Tar e soltanto alla vigilia dell’udienza presso il Tribunale Amministrativo l’ente ha messo a disposizione gli atti richiesti. A questo punto, venuto meno l’oggetto del contendere, il tribunale ha dichiarato il ricorso improcedibile, condannando il comune al pagamento delle spese legali. Le polemiche, però, non accennano a placarsi.

”La strategia ostruzionistica del Sindaco non paga, nemmeno questa volta”, denuncia Viterale. “Infatti – evidenzia – a tirare fuori i soldi, è sempre il Comune! I giochetti del Sindaco, sempre difeso dall’Avv. Sofia, costano all’Ente l’ennesima condanna per diniego di accesso agli atti, per un ammontare complessivo di più di cinquemila euro. Denaro dilapidato nella maniera più sciocca possibile, che si aggiunge alla clamorosa perdita di finanziamenti milionari già concessi al Comune di Rofrano, frutto dei progetti delle passate Amministrazioni”.

“Siamo di fronte ad un fallimento senza precedenti – accusa Giuseppe Viterale – sancito non solo da una sfilza di disastri amministrativi da Guinness dei primati, ma ancor più da un metodo di gestione tutt’altro che trasparente, condito persino dalla delirante celebrazione di fantomatiche vittorie giudiziarie. I Rofranesi attendono ben altre risposte e ben altre pronunce giudiziarie”.

Quindi il consigliere d’opposizione invita il sindaco a smetterla “di far finta di nulla e, una buona volta, dimostri pubblicamente la sua estraneità rispetto alla gravissima accusa personale di ingente detenzione di materiale pedopornografico. Che ne è del complotto politico goffamente sbandierato dopo l’arresto?”. “Basta bugie e silenzi omertosi – conclude Vieterale – A Rofrano siamo garantisti e civili, ma non fessi, né tolleriamo esser presi per i fondelli, tanto più su vicende così delicate.”

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