Cilento, terra di tradizioni tutto l’anno

Giuseppe Conte
Corpus Domini

Il 2016 è arrivato. Nel Cilento è già tempo di tradizioni religiose. Ecco i prossimi appuntamenti.

È appena arrivato il nuovo anno. Il tempo inesorabilmente scorre e trascina con sé ogni sfaccettatura che incontra durante la sua corsa. Mutamenti e cambiamenti sociali di pari passo seguono l’innovazione; si trasforma una terra, ormai ben nota turisticamente, si rincorre la modernità. Difficile dire come avanzerà, difficile stabilire confini di genuinità. Il Cilento pare essersi ridotto a storie di pianure e litorali, dove si concentrano le maggiori attività e dove il torpore è molto limitato. Ma questa grande terra, da piccola che è stata, col tempo si è dilatata fino ad ascriversi nell’intera parte bassa della Campania costiera e del suo immediato entroterra.

Si combatte con il tempo, si affronta la quotidianità e il Cilento resiste alle tentazioni della vita che ci sfida giorno per giorno. Si logora “la sua parlata” , ormai in parte contaminata, si affievoliscono le tradizioni, si perdono inevitabilmente alcuni valori: in nome della modernità! Ciò nonostante sopravvivono usi e costumi, secolari tradizioni. Tra di esse quelle religiose che, ciclicamente, si ripresentano ogni anno e coinvolgono la quasi totalità dei suoi giorni.

Siamo a Gennaio e si parte in fretta, già nella prima quindicina. Il 15 a San Mauro la Bruca, si festeggia il Santo Patrono. Il giorno seguente in diversi centri si accende la “focara” che annuncia la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, culto assai sentito a Sant’Antuono (Torchiara), Ortodonico (Montecorice) e Vibonati. Il 20 Gennaio a Montano Antilia è la volta di San Sebastiano, protettore del paese. Negli stessi giorni, tradizionalmente, si apre l’attesa del “carnevale” che seppur pagano anticipa e si ricollega alla “quaresima”, periodo assai intenso per la religiosità del Cilento. La “candelora” è il giorno in cui si benedicono le candele: siamo al 2 Febbraio. Il giorno seguente, invece, ricorre San Biagio, protettore della “gola”. Anche questo è un culto molto sentito in particolare nelle parrocchie in cui è anche patrono come a Casal Velino, Matonti (Laureana Cilento) e Montecorice. Castellabate il 17 ricorda San Costabile che, secondo la tradizione, ebbe i natali proprio in queste terre. Del resto parleremo in altra occasione, in tanto ci prepariamo a scoprire un altro anno pieno di tradizioni.

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