I turisti vanno via e il Cilento esulta

Ernesto Rocco

Il turismo è un vantaggio o uno svantaggio per il territorio? Con la fine di agosto molti cilentani esultano: via i vacanzieri! 

Il Cilento esulta: via i villeggianti. Potrebbe sembrare una provocazione, un paradosso per un comprensorio che dovrebbe trarre dal settore turistico i suoi principali vantaggi, invece è proprio così.

Dalle piazze virtuali a quelle reali si sta levando un grido di liberazione.  Agosto sta per cedere il passo a Settembre e con esso andranno via orde di vacanzieri che per circa due mesi hanno privato il territorio, soprattutto quello costiero, della sua naturale quiete.

A finire nell’occhio del ciclone, ovviamente, non sono tutti i villeggianti, piuttosto quel turismo di basso livello i cui massimo esponenti vengono visti nell’immaginario collettivo girare urlanti per i centri cittadini a petto nudo o canottiera, con stravaganti gingilli al collo e zoccoli o infradito ai piedi. Sono questi personaggi che danno al cilentano medio l’impressione che il turismo abbia più svantaggi che vantaggi.

A peggiorare la situazione episodi di ordinaria follia che vedono queste persone protagoniste, e che come consuetudine si registrano nelle ultime settimane del mese. Si va dalle fughe senza pagare il conto alle risse, dai rifiuti lasciati sulle spiagge o per strada ad ogni ora del giorno ai furti sospetti a poche ore dal contro esodo.

Ecco allora che per i cilentani vedere auto stracolme ripartire in direzione nord fa tirare un sospiro di sollievo. Ma davvero il turismo va visto così negativamente tanto che il 31 agosto potrebbe essere istituita una nuova festa della liberazione?

Sicuramente no. Purtroppo, però, se da un lato il Cilento vanta luoghi incantevoli e strutture da favola che attirano turisti di qualità, (soprattutto nel periodo primaverile ed autunnale), dall’altro fa registrare ancora parecchi limiti. Basti pensare alle strade colabrodo, alle croniche mancanze d’acqua, all’assenza di servizi essenziali o infrastrutture ed ai collegamenti spesso inadeguati. A ciò si aggiunga che non tutti i privati sono disposti a migliorare la situazione e ne è prova il fenomeno dei fitti di bassi e scantinati che non certo attirano un turista d’alite.

Ecco allora che soprattutto ad agosto il Cilento si trova a fare i conti con un turismo di bassa, bassissima, qualità. Il territorio deve ancora crescere, i vari enti pubblici e i privati devono lavorare in sinergia per arricchire l’offerta del territorio, pubblicizzarla e garantire quale diretta conseguenza un miglioramento qualitativo dei vacanzieri come già avvenuto in alcune località.

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