Marco Aiello, un idraulico di 40 anni residente a Battipaglia, sarà sottoposto a una visita specialistica per valutare le sue condizioni psichiche. Il 20 settembre scorso, Marco ha ucciso la moglie di 37 anni, Maria Rosa Troisi, insieme al feto di poco più di tre mesi che la donna portava in grembo. Il tragico evento è avvenuto nel loro villino unifamiliare in via Gioia, situato nella località Lago, a pochi passi dal mare.
Le indagini e reclusione di Marco Aiello
Licia Vivaldi, il procuratore responsabile delle indagini, ha delegato i carabinieri della Sezione operativa, capitanati dal capitano Donato Recchia, e del Nucleo operativo e radiomobile, guidati dal capitano Graziano Maddalena, della Compagnia di Battipaglia, per condurre le indagini su questo caso. Nel frattempo, Marco è stato recluso presso la casa circondariale di Fuorni di Salerno, dal giorno del femminicidio. Il suo avvocato difensore è Giovanni Giuliano.
Difficoltà nell’organizzare la visita specialistica in carcere
La disposizione di sottoporre Marco a una visita specialistica potrebbe incontrare delle difficoltà nell’attuazione. Secondo le prime informazioni, infatti, non ci sarebbero professionisti adeguati nel carcere in grado di gestire questo tipo di valutazione. Nel frattempo, le attività investigative proseguono, e si attendono i risultati del lavoro di Luigi Cocozza, esperto di ingegneria informatica, che è stato incaricato di estrarre una copia forense dei tre cellulari trovati nella casa. Uno dei telefoni apparteneva a Marco, un altro alla vittima, mentre la provenienza del terzo telefono deve ancora essere determinata.
I figli e il supporto che ricevono
I due figli della coppia, una bambina di nove anni e un bambino di sei anni, sono attualmente sotto la tutela speciale di Rosanna Carpentieri e sono seguiti attentamente dagli assistenti sociali del Comune di Battipaglia e dalle psicologhe incaricate dal Tribunale per i minorenni.
I dettagli dell’omicidio
L’omicidio è avvenuto con un solo colpo fatale, ma con un coltellaccio da carne lungo 20 centimetri. Marco avrebbe inflitto altri due fendenti meno profondi al collo della moglie durante l’ennesima lite nella loro casa di via Gioia. Quando i carabinieri sono arrivati al villino, Maria Rosa era ancora viva, ma è spirata pochi secondi dopo il loro arrivo. Durante l’interrogatorio, Marco ha dichiarato di aver agito per gelosia.