Rinvio del voto dell’Ue sullo stop ai motori diesel e benzina: l’Italia fa muro insieme ad altri due Paesi

Si ricerca una soluzione per l’accordo tra i diversi Paesi europei

Francesca Scola
Stop diesel e benzina

Sempre più lontano è il via al Regolamento che contempla lo stop ai motori diesel e benzina dal 2035. L’Italia, assieme alla Germania e alla Polonia, si è battuta per far si che la messa in atto del regolamento venisse rinviata, ottenendo riscontro dall’UE. Il Coreper, ovvero l’organo che riunisce gli ambasciatori permanenti presso l’Unione Europea ha optato per il rinvio del voto e, nel frattempo, la discussione sul problema è stata anche eliminata dall’agenda del Consiglio europeo del sette marzo.

Ecco cosa fa l’Italia

Inizialmente l’Italia sembrava aver approvato il regolamento, mentre la Polonia aveva già intrapreso la sua linea dura, tuttavia, il governo italiano ha cambiato idea in merito alla questione. Dalla Premier arrivano dichiarazioni soddisfatte che celebrano il successo ottenuto dal nostro Paese che sta portando con sé anche altri. L’idea del governo è quella di mantenere una neutralità tecnologica, pianificando attentatamene la transizione ecologica dei motori, «per evitare ripercussioni sull’aspetto produttivo ed occupazionale»; queste le dichiarazioni della Meloni. L’intento è ovviamente, precisa la Presidente del Consiglio, di operare questa transizione ecologica nel minor tempo possibile, gestendo a livello nazionale il processo di annullamento delle emissioni di CO2.

La riuscita dell’Italia nel ritardare l’attuazione del regolamento dipende principalmente dalla difficoltà del settore di produzione automobilistica italiana nell’ottemperare al progetto dovendo riorganizzare il sistema produttivo. Quest’ultimo contempla anche i lavoratori a cui è necessario garantire la propria posizione pur percorrendo una strada differente da quella attuale. Con uno sguardo alla tutela del Made in Italy e della produzione dell’UE che intende mantenere la propria competitività nel campo.

Accordo tra i diversi Paesi europei

Mentre si ricerca una soluzione per l’accordo tra i diversi Paesi europei, in Germania è in atto una discussione sulla posizione da prendere. Sarà proprio la Germania a rappresentare l’ago della bilancia nella risoluzione della controversia, aiutando a comprendere la direzione di alcuni dei maggiori Paesi produttori di automobili a livello internazionale.

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