Rimonta a metà: per l’Agropoli sfuma il sogno Serie D

Carmine Infante

Si scioglie tra le lacrime il sogno dei Delfini, ma anche tra gli applausi dei tifosi. Applausi per chi ha lasciato sul sintetico rovente del Carrano ogni goccia di sudore che aveva in corpo. Oggi in campo si è visto un grande Agropoli, una squadra che è il contraltare di quella vista all’andata.

Turco ha motivato in modo impressionante i propri giocatori che hanno annichilito le trame di Carrozza. Ai Salentini, incalzati, non è restato che affidarai ai lanci lunghi e a infiniti temporeggiamenti,chd alla fine hanno pagato.

Primo tempo

Partita nervosa fin dai primi minuti, con continue interruzioni del gioco. Fino a quando Salerno al minuto ’30 emerge da una mischia sulla trequarti avversaria, punta la porta e lascia partire un destro precisissimo che buca Passaseo sul primo palo.

Al minuto 46 è Infimo (fino ad allora non incisivo) a riaccendere il sogno mettendo il piede su un cross del più che positivo Padovano. Si va al riposo sul due a zero. Mentre il Carrano sussulta.

Secondo tempo

Lo spartito rimane lo stesso. Gli ospiti non riescono mai a ripartire dal basso come vorrebbero. Il capitano Scialpi non tocca palla, grazie al predominio territoriale di Natiello, che spadroneggia.

L’Agropoli ci mette il cuore, mentre la stanchezza si fa sentire. Carrozza ricorre ai ripari inserendo Perchoud al terzo della ripresa. Il francese entra bene in campo, ma la.musiva non cambia: Agropoli attacca Gallipoli difende.

Peccato per una bella girata di infimo che per poco non fa implodere il settore locali. La doccia gelata al minuto 33: Perchaud mette il piede in una mischia furibonda dopo angolo di Scialpi. È 2 a 1. Servirebbe un miracolo, ma i padroni di casa sono sfiniti dallo sforzo. I cambi di Turco non pagano, sebbene i Delfini non smettano di crederci fino al 96 inoltrato, quando io Gianluca Catanzari spegne il sogno D.

Un Agropoli davvero bello e coraggioso, che esce contro una squadra forte al termine di una vera e propria battaglia.

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