Disfatta a Gallipoli. Delfini annichiliti per 4 a 1 allo stadio Bianco

Carmine Infante

Servirà un miracolo all’Agropoli allo stadio Guariglia domenica prossima (ammesso che vi si potrà giocare) per approdare in Serie D. Sul rivedibile sintetico dello stadio Bianco di Gallipoli i padroni di casa si sono imposti con un sonoro 4-1 sui cilentani che non sono stati certo all’altezza di sé stessi. Poco incisivo l’attacco, che si è risvegliato solo dopo l’ingresso di Arevalo. Francamente imbarazzante la difesa, che si è fatta infilare un numero incalcolabile di volte. Le imbucate di Quarta, Sansò e Scialpi hanno colto impreparati i difensori agropolesi. Persino stretto il risultato per i padroni di casa. A peggiorare la situazione il direttore di gara, che ha lasciato impuniti diversi colpi proibiti ai danni degli ospiti. A rendere ancor più ostico il ritorno l’espulsione nel finale di Arevalo, che probabilmente ha detto qualcosa di offensivo ai danni dell’arbitro.

La gara

Duro l’avvio per gli uomini di Turco. Il Gallipoli inizia proponendo le sue fitte trame in impostazione, come nel suo DNA. I Delfini cercano di alzarsi in pressione e di coprire al meglio gli spazi, ma vengono spesso mandati fuorigiri, sul palleggio basso dei locali.

Scialpi si abbassa spesso sulla linea di difesa dettando i tempi, accettando senza timore la pressione di Salerno e Abayan.

Il vantaggio dei padroni di casa

Il goal arriva al minuto 13 con una bella inzuccata di Benvenga, servito su palla inattiva dallo stesso Scialpi. Rivedibile la difesa agropolese nell’occasione.

Al minuto 21 ci prova di nuovo il dieci giallorosso, con una bella parabola su punizione: è attento Paparella. Il saprese si supera poco dopo, quando Sansò sfodera un bel tiro a incrociare dalla distanza. Brividi, ma resiste l’uno pari. A metà primo tempo l’Agropoli inizia ad attaccare con veemenza. La palla viene spesso affidata a Natiello. Abayan ha due enormi occasioni, entrambe al minuto trenta. I padroni di casa si salvano una volta con un sontuoso intervento di Passaseo, l’altra per la stecca dell’attaccante agropolese che buca il pallone.

Secondo tempo

Il secondo tempo inizia peggio del primo, i Delfini lasciano la concentrazione difensiva negli spogliatoi. Al minuto 47, dopo un’incursione sulla fascia, viene servito Sansò che esplode un destro che infila Paparella su primo palo. I Delfini hanno un’occasione poco dopo, quando sul cronometro appare il minuto 52: la palla non entra. Sul ribaltamento di fronte, Quarta prova un tocco sotto sublime dal limite, palla fuori di un soffio.

Il tris del Gallipoli e la risposta dei delfini

Al minuto 64 entra Enzo Arevalo. L’US si scuote e prova a invertire la rotta. Al 67 sul repentino ribaltamento di fronte Benvenga serve Quarta, il fantasista mette a sedere Giordano e poi spiazza Paparella: 3-0.

Proprio quando l’Agropoli sembra essere sul margine dello strapiombo, De Sio swrve Infimo che calcia sull’aestremo portiere Giallorosso. Arevalo raccoglie la ribattuta e insacca. 3-1.

I Delfini provano a restare in partita, ma gli ospiti riescono a spezzare il gioco, con innumerevoli falli e con sostituzioni “calmissime”, al limite dello snervante. I minuti dal 73 al 86 scivolano via così.

Nel finale il Gallipoli chiude i conti

All’ottantaseiesimo, Sansò illumina per Perchoud, ma il francese calcia incredibilmente fuori. Pochi minuti dopo il numero venti prova a riscattarsi, punta la difesa schierata dell’Agropoli, salta tutti col pallone incollato al piede, ma si fa ipnotizzare da Paparella sul più bello.

Al 94 è Oltremarini a mettere il punto sulla partita, 4-1. Pochi gli spiragli per la promozione, non solo per il pesante passivo, ma i Delfini hanno il dovere di crederci non foss’altro che per l’affetto dei tifosi e l’impegno del presidente.

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