Ospedale di Agropoli, Vietri (FdI): “De Luca e Alfieri dovevano riaprirlo, ma è poco più che un’infermeria”

Ernesto Rocco
Imma Vietri

“La mia solidarietà al giovane di Agropoli costretto a girare ben tre ospedali, a percorrere quasi 150 chilometri, prima di essere visitato. Ma che alla fine si è ritrovato comunque senza una diagnosi definitiva. E’ questo, purtroppo, il modello della sanità campana targato De Luca”. Lo dichiara, in una nota, la deputata di Fratelli d’Italia Imma Vietri. La parlamentare commenta la vicenda denunciata pubblicamente dalla famiglia del ragazzo che sarebbe stato colpito da una sospetta trombosi.

Le accuse di Imma Vietri

Il primo ospedale a cui il giovane ha chiesto aiuto, ovviamente, è stato quello della sua città, Agropoli. Lì però – secondo quanto raccontato – di turno c’erano soltanto un medico ed una infermiera, che non avrebbero avuto gli strumenti necessari per procedere ad approfondimenti diagnostici. Di qui l’inizio dell’odissea per il paziente che, dopo Agropoli, è stato costretto a recarsi prima a Vallo della Lucania (dove però mancavano gli specialisti del ramo) e poi a Salerno. Un’odissea che si sarebbe certamente evitata se De Luca e Alfieri avessero mantenuto la promessa di riaprire adeguatamente l’ospedale di Agropoli incrementando il personale in servizio e dotandolo di tutti gli strumenti necessari per offrire un servizio di assistenza efficace

Tutto ciò, osserva Vietri, non è accaduto: “negli anni abbiamo assistito solo a chiacchiere e finti tagli del nastro. E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, il progressismo depotenziamento del nosocomio agropolese che sembra essere diventato poco più di un’infermeria”.

La richiesta

La Regione Campania e l’Asl devono intervenire rapidamente per evitare che, nei prossimi giorni, si presenti una situazione di emergenza difficilmente contrastabile, in considerazione dell’avvicinarsi della stagione estiva che porterà, come ogni anno, ad una elevata presenza di turisti nelle località balneari del Cilento. La salute è un diritto e garantirla deve essere una priorità” . Così conclude Vietri.

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