Ospedale di Agropoli, ex sindaco Coppola: «promesse erano diverse»

«Non ricordo un livello così basso di servizi sanitari nella nostra storia»

Carmela Di Marco
Cirielli con Adamo Coppola e Marcello Ametrano

«Non erano queste le promesse fatte per l’ospedale di Agropoli». Così Adamo Coppola, ex sindaco di Agropoli oggi esponente di Fratelli d’Italia, una figura politica che ha militato per un decennio nel Pd e per questo conosce bene la storia del nosocomio cittadino.

Ospedale di Agropoli, le ipotesi

Quando durante l’emergenza covid la Regione decise di investire su Agropoli, si evidenziò come tutto questo sarebbe servito una volta cessata l’emergenza per avere un ospedale già pronto per tornare ad essere pienamente funzionale. Invece si prospetta un nuovo ridimensionamento.

L’intervento di Adamo Coppola

«Chiusa la fase Covid l’ospedale di Agropoli rimane nuovamente ridimensionato. Non è accettabile la smobilitazione quasi totale di medici e infermieri!
Praticamente non ci sono più servizi, né può bastare un reparto di medicina che può trattare solo casi non urgenti, con una guardia medica operativa solo di giorno e senza neanche un’ambulanza che fa base in città
», ragiona l’ex sindaco.

Non solo: «Se capita una urgenza l’ambulanza deve partire da Vallo della Lucania e quindi non è più garantito neanche un pronto intervento rapido», evidenzia Coppola secondo cui «Agropoli è stata abbandonata a poche settimane dalla stagione estiva nel silenzio assordante della politica che governa Comune, Provincia e Regione». Poi conclude: «Non ricordo un livello così basso di servizi sanitari nella nostra storia».

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