Ipotesi di riorganizzazione per l’ospedale di Agropoli

Ernesto Rocco

L’ospedale di Agropoli potrebbe non ospitare più i pazienti covid lasciando Scafati come unico riferimento per l’emergenza pandemica in Provincia di Salerno. Sono queste le indiscrezioni che filtrano dall’Asl Salerno. Il presidio ospedaliero potrebbe avere una rimodulazione dei posti letto e l’accorpamento delle tre unità che consistano in 7 posti di terapia intensiva, 6 di subintensiva e la parte restante di degenza. Si andrebbe così a creare un unico reparto da circa 20 posti letto.

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La proposta sarebbe contenuta anche in una nota di Mario Polverino, sovrintendente Asl per l’emergenza covid in scadenza a fine giugno.

A sua firma la richiesta di mantenere attivo Scafati, a scopo precauzionale e di riorganizzare Agropoli. Il reparto che si andrebbe a creare in quest’ultimo presidio sarebbe diretto da Rosa Lampasona e Gianfranco Glielmi, i due medici attualmente responsabili dei reparti.

La richiesta

«L’operazione si rende indispensabile – scrive Polverino nella nota – anche perché, con l’avvicinarsi del periodo estivo e del desumibile aumento del carico assistenziale per patologie non Covid, si prevede la necessità, per queste ultime, di una più ampia disponibilità di posti letti (e quindi di risorse umane) soprattutto in una zona ad alta vocazione turistica come il Cilento».

Al momento, però, manca unità di intenti: Maurizio Maria D’Ambrosio, responsabile del Dea di Nocera, Scafati e Pagani chiede invece la possibilità di ospitare nel nosocomio scafatese anche i pazienti no-covid, vista anche la situazione di sofferenza degli altri presidi per mancanza di personale.

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