Nel salernitano per abbracciare cinque generazioni di parenti. Festa per Vito Cavallo, il “re” dei taralli

Torna nel suo pese d'origine Vito Cavallo, l'imprenditore che oltre 60 anni fa ha conquistato l'America con i suoi taralli

Ernesto Rocco
Vito Tarallo

“Emigrai oltreoceano per fuggire dalla povertà del dopoguerra e con i taralli di Colliano ho conquistato l’America e i palati degli americani ma oggi festeggio la famiglia e l’Italia che mi ha regalato il successo”. Così, con la voce interrotta dalla commozione, il sorriso stampato sul viso, gli occhi lucidi e una raccolta di foto antiche e documenti che stringe tra le mani, l’imprenditore di successo, l’80enne di Colliano, Vito Cavallo, racconta la sua storia di emigrante italiano in America, oggi pensionato, giunto pochi giorni fa in Italia, dopo una lunga assenza, per abbracciare ben cinque generazioni di parenti italiani e americani.

Chi è Vito Cavallo

Classe 1943, nato a Colliano ma residente negli Stati Uniti, Vito Cavallo è l’imprenditore salernitano che ha conquistato l’America oltre 60 anni fa, quando da operaio italoamericano decise di investire tutti i suoi risparmi e comprare prima un negozio di vendita di generi alimentari e poi aprire un biscottificio, diventato famoso in tutta l’America per la produzione di biscotti campani e taralli di Colliano, l’antica bottega “Gina Marie Bakery” sita  nella città di Waterbury, nello Stato americano del Connecticut. “Un vero miracolo” – chiosa emozionato l’imprenditore.

Dalla povertà al successo

Un passato di povertà, sacrifici e sofferenza ma anche di amore e successi, quello di Vito Cavallo, figlio della prima generazione di emigranti campani, l’imprenditore italoamericano divenuto il simbolo dell’enogastronomia di eccellenza della Valle del Sele negli Usa, e che nei giorni scorsi grazie a due parenti, i cugini Natalino Di Lione e il consigliere comunale di Colliano, Mario Cavallo, è riuscito a realizzare il sogno di poter radunare tutti i familiari italiani e americani a Colliano.

Abbraccio con i parenti che si è trasformato in una vera e propria mega festa durata tre giorni. Ben cinque generazioni, figli di emigranti di Colliano, provenienti da cinque Stati, che si sono abbracciati, accompagnati da sindaci calabresi e campani, tra cui il primo cittadino di Colliano, Gerardo Strollo, e che hanno festeggiato con uno spettacolo pirotecnico che ha dato il via alla degustazione dei prodotti enogastronomici di Colliano, l’Italia e le origini salernitane con una cerimonia che per l’occasione l’imprenditore Cavallo ha arricchito con magliettine e cappellini recanti lo slogan “Cavallo, Made in Italy. Riunione di famiglia 2023”, bandiere, foto d’epoca, musica antica popolare campana e inni nazionali americano e italiano, con balli in abiti d’epoca salernitani, ma soprattutto con centinaia di cesti di vimini realizzati a mano, contenenti i taralli con lo zucchero di Colliano.

Il racconto

“Mio padre, soldato italiano combattente nella guerra in Africa, ogni volta che tornava in licenza a Colliano, con mia mamma faceva un figlio -racconta sorridendo. – Nostra mamma lavorava nei campi in montagna ed essendo povera, ci allevava con un pezzo di pane e un po’ di latte dell’asina che usavamo per gli spostamenti“.

Poi, l’istruzione: “Cominciai a frequentare la scuola elementare ma il maestro mi sospese perché non avevo imparato a scrivere bene. Fu così – spiega – che mio padre mi mandò ad allevare maiali con il nonno e successivamente a badare ad un gregge di 200 pecore che allevavamo in alta montagna”.

La svolta però, arriva negli anni ’50. “Papà decise di raggiungere i parenti negli Stati Uniti nel dopoguerra e nel 1958 lo seguimmo anche noi figli con nostra madre. In America vidi per la prima volta, la tavola imbandita con la colazione che consisteva in notevoli quantità di cibo che in Italia non avevo mai visto. Per la prima volta nella mia vita – chiosa – noi che eravamo poveri e dividevamo quel poco cibo che vi era, in America potevamo scegliere tra una varietà di cibo a disposizione, cosa mangiare a colazione.  Lì ho completato la scuola elementare, poi ho cominciato a lavorare come macellaio, come operaio in una fabbrica di pneumatici di auto, panettiere, pizzaiolo ed infine, con i risparmi che avevo accumulato, acquistai dei supermercati dove aprii alla sola vendita di prodotti italiani”.

Di lì, l’idea di Vito di omaggiare i suoi clienti con i taralli di Colliano. “Il successo dei taralli ci portò ad aprire un biscottificio che oggi è storico e che produceva fino a 500 kg di taralli al giorno destinati a deliziare i palati di tutta l’America”. Biscottificio che ancora oggi è attivo ed è gestito da Vito, diventato per l’America, il “re” dei biscotti italiani e dei taralli di Colliano.

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