Nasceva oggi Sabato Visco, nutrizionista di Torchiara sostenitore della politica razziale

Nonostante la sua importanza nel mondo della nutrizione, la storia di Visco fu in parte cancellata dopo la caduta del regime fascista

Redazione Infocilento
Sabato Visco

Ancel Keys e la Dieta Mediterranea sono spesso associati come un binomio indissolubile, ma in realtà qualcun altro ne evidenziò gli aspetti positivi molto tempo prima.

Si tratta di Sabato Visco, un illustre nutrizionista originario di Torchiara, nato il 9 aprile del 1888, che per molti fu il primo a scoprire quella che poi divenne la Dieta Mediterranea.

L’impegno nel campo della nutrizione

Nonostante la sua importanza nel mondo della nutrizione, la storia di Visco fu in parte cancellata dopo la caduta del regime fascista, di cui era stato un sostenitore attivo. Visco partecipò all’impresa di Fiume e poi divenne deputato fascista. Celebri furono i suoi studi sull’alimentazione che, per alcuni, costituiscono il precedente della celebre dieta.

Nella sua vita, Visco ebbe molti incarichi prestigiosi, tra cui professore ordinario di fisiologia generale all’Università di Roma nel 1931, preside della Facoltà di Scienze dell’Università di Roma, segretario del Comitato Biologico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, fondatore (nel 1936) e direttore dell’Istituto Nazionale di Biologia (in seguito Istituto Nazionale della Nutrizione e Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei/Accademia d’Italia.

Visco fu anche un membro del Consiglio superiore della Demografia

Tuttavia, Visco svolse anche un ruolo di primaria importanza nella politica razziale del regime fascista. Fu il primo firmatario del “Manifesto degli Scienziati razzisti” il 15 luglio 1938 e Capo dell’Ufficio per gli Studi e la Propaganda sulla Razza del Minculpop dal febbraio 1939 al maggio 1941. Fu anche membro del Consiglio Superiore della Demografia e della Razza, vicepresidente della Commissione ordinatrice e del Museo della Razza nell’ambito dell’E42 e candidato alla direzione della rivista La difesa della razza. In un intervento alla Camera, nella primavera del 1939, Visco dichiarò che l’università italiana perdeva i docenti ebrei “con la più serena indifferenza” e che anzi ne guadagnava in “unità spirituale”.

Con il ritorno della democrazia, Visco fu oggetto di una commissione di epurazione il 4 gennaio 1946, presieduta da Benedetto Croce e Vincenzo Rivera, che lo dichiarò decaduto dall’Accademia dei Lincei assieme ad altri accademici compromessi col fascismo e anche ad alcuni grandi scienziati di origine israelita. Tuttavia, Visco riottenne senza difficoltà la cattedra di fisiologia, la presidenza della facoltà di Scienze all’Università di Roma e la direzione del suo Istituto Nazionale della Nutrizione, grazie all’abilità nel trovare appoggi all’interno dei maggiori partiti politici italiani.

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