Legionella: «Nessun allarme nel Cilento»

Carmela Santi
Ospedale di Vallo della Lucania

Nessun allarme legionellosi sul territorio Cilento. Certo i casi degli ultimi giorni, fra cui il decesso di due donne a distanza di quindici giorni, ha suscitato non poca attenzione fra la comunità locale. Resta una malattia grave che può portare in casi gravi al decesso ma i numeri registrati al San Luca sono nella normalità.

Casi di legionella: le rassicurazioni

Ogni anno si presentano quei quattro cinque casi. Dai vertici del presidio ospedaliero di Vallo della Lucania pertanto ribadiscono “non c’è alcun alcuna emergenza da legionellosi”.

Sulla stessa posizione anche il responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Salerno il dottor Arcangelo Saggese Tozzi che tieni soprattutto a precisare che la legionellosi non si mischia da persona a persiana come il coronavirus ma “è una forma di polmonite interstiziale con cui a volte può essere confusa che viene normalmente trasmessa tramite particelle di acqua contenenti i batteri appartenenti al genere legionella che possono essere presenti in fonti d’acqua contaminate come sistemi di acqua calda domestica, fontane apparecchiature per terapia respiratoria”.

I casi nel Cilento

Le precisazioni sia dal San Luca che fai vertici dell’Asl Salerno arrivano dopo i casi registrati nel Cilento tra cui il decesso di due donna, la prima di 64 anni rientrata da Arezzo dopo un intervento all’anca in una clinica privata e una donna di Castellabate deceduta una ventina di giorni fa. Quest’ultima aveva contratto il batterio in un appartamento di Agropoli.

Nel Cilento nelle ultime settimane sono stati accertati in totale quattro casi un numero che non fa da destare preoccupazioni.

“Piccole precauzioni come prestare attenzione all’igiene dei bagni, dei rubinetti anche semplicemente facendo scorrere acqua forte temperature oppure con il cloro può già essere una forma di prevenzione importante ed in ogni caso va ricordato che questa malattia colpisce in modo particolare persone già deboli, fumatori, con problemi respiratori e maschi anziani” ha ricordato Saggese.

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