Indagine sui lavoratori del turismo e della ristorazione: anche nel Cilento contratti non in regola

La giornalista del "il Fatto Quotidiano" e "Today", Charlotte Matteini, ha realizzato un'indagine, da Nord a Sud. Ecco i dettagli

Manuel Chiariello
Cameriere

La giornalista del “il Fatto Quotidiano” e “Today“, Charlotte Matteini, ha realizzato un’indagine, da Nord a Sud, sui contratti di lavoro proposti nel settore del turismo. Fingendosi interessata a trovare un’occupazione stagionale, su 200 offerte, solo il 15% di queste ha fornito soluzioni in regola. Anche nel Cilento la situazione non è delle migliori.

L’indagine

In Italia, molti operatori turistici si lamentano della grande difficoltà a trovare del personale per le loro strutture ricettive. In tanti hanno accusato il reddito di cittadinanza, il quale avrebbe diminuito le richieste di lavoro, soprattutto durante l’alta stagione. Dall’altra parte della barricata, invece, camerieri, receptionist e altre figure analoghe, puntando il dito contro contratti e stipendi non idonei all’attività svolta. A questo punto, la giornalista, Charlotte Matteini, si è finta interessata a lavorare come commessa o barista nelle principali località turistiche della penisola. Il risultato è stato pessimo: giornate di lavoro infinite e senza pausa, nessun riposo settimanale, in cambio di uno stipendio da 4€ l’ora. Su circa 200 contatti raggiunti nel giro di pochi giorni, solo 35 presentavano offerte ragionevoli e in linea con le mansioni svolte.

La situazione in Cilento

La giornalista, ha interpretato la parte di una ragazza che da Milano sarebbe stata disposta a spostarsi pur di lavorare. L’inchiesta ha toccato anche alcune attività del Cilento. “A Pollica cercano per la stagione estiva qualcuno che stia in cucina a tagliare le verdure, prepari hamburger, tagli frutta e apra i panini dalle 8 del mattino”; “poi un paio d’ore di riposo e supporto cucina e lavapiatti fino alle 19. Parliamo di 9 ore di lavoro al giorno. Il riposo? Non sarebbe previsto ma possiamo trovare un giorno in settimana a giugno e luglio, ad agosto no“; “Lo stipendio? 1.000 euro a giugno, 1.100 a luglio e ben 1.200 euro ad agosto con busta paga e contributi. Peccato che non siano condizioni in linea con un contratto davvero regolare. Ah, si offre anche vitto e alloggio in questo caso, ma un solo pasto al giorno: o a pranzo oppure a cena“. Questo è stato l’esito del primo contatto con un esercente.

L’opinionista però prosegue: “Dal Cilento mi contatta un hotel che cerca una cameriera“. Non specifica gli orari, anche se parla genericamente di lavoro full time e alla mia richiesta riguardo alla presenza di un giorno libero mi spiega: “Si lavora 7 giorni su 7 ma ci si può organizzare con i colleghi per un riposo a settimana”. “Anche qui forniscono vitto e alloggio. Lo stipendio? 1.200 euro“. Ovviamente, è bene specificare, che si tratta di casi presi a campione. Sono tante, invece, le strutture e gli imprenditori turistici che danno la possibilità a tanti ragazzi di trovare un’occupazione stabile e in regola.

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