Il Rotary Club ricorda la storia del San Luca di Vallo: “Da un Atto di Charitas ad un Presidio di Eccellenza”

Silvana Romano

Nel corso della mattinata di sabato, alla presenza dei convenuti, si è cercato di tracciare il percorso di crescita della creatura di un semplice sacerdote di periferia, fino ad arrivare ad alcune riflessioni meno confortanti sul destino del San Luca di Vallo della Lucania.

L’origine dell’”Ospedale San Luca”

Nel 1910, un sacerdote nato a Piaggine nel 1869, don Luca Petraglia, pensò di realizzare a Vallo della Lucania un primo centro di cura, un ospedale che soccorresse le centinaia di pellegrini che si recavano in adorazione sul Gelbison, casa della Madonna del “Sacro Monte”.

L’Ospedale San Luca di Vallo fu edificato dopo l’estenuante opera del canonico Luca Petraglia, che per anni raccolse le donazioni della comunità: addirittura fu pubblicato, con periodicità bimestrale, un giornale dal nome “Charitas”. Copie spedite gratuitamente in cambio di qualche offerta.

Da atto di Charitas ad Eccellenza

In meno di cinquant’anni, l’Ospedale San Luca si è trasformato in una vera azienda, un DEA di II livello. Per molti anni un centro di cura eccellente, con reparti ed equipe mediche altamente specializzate, dalla Neurochirugia Vascolare alla Cardiologia; oggi, quello stesso nosocomio langue in un clima di incertezze e urgenze. Certamente dieci anni di commissariamento della sanità regionale e i continui tagli fatti dai governi centrali, hanno contribuito a depotenziare e a rendere incerto il futuro di molti reparti.

Il convegno del 18 marzo

Giuseppe Ametrano, Presidente del Rotary Club di Vallo della Lucania-Cilento, Adriano De Vita, Direttore sanitario dell’Ospedale San Luca, Vincenzo Pepe, Ordinario presso l’Università Luigi Vanvitelli di Napoli,scrittori e giornalisti, come Manlio Morra, Giuseppe D’Amico e i dottori Nunzio di Giacomo, Pantaleo Palladino e l’avvocato Vincenzo Paesano, hanno tracciato e ripercorso la Storia dell’ospedale di Vallo della Lucania, fulgido esempio del “fare” per intersessi sociali e con il coinvolgimento della comunità fino ai giorni nostri.

Molto sentito ed apprezzato è stato l’interevento del dottor Di Giacomo, che si è soffermato sugli effetti del passaggio del  “San Luca” da  Ente Morale ad Ente Ospedaliero: nato dalla determinazione e gestito con parsimonia dal suo fondatore, ora si lotta per la salvezza della grande creatura di Luca Petraglia.

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