Il Cilento e la sua biodiversità protagonista in Tv

Ernesto Rocco
Carciofo bianco

Alla fine degli anni ’80, l’entomologo americano Edward Wilson ha coniato il termine “biodiversità” per descrivere la ricchezza di vita sulla Terra, composta da milioni di piante, animali e microrganismi. L’agricoltura ha un forte legame con la biodiversità, dipendendo da essa e allo stesso tempo potendo svolgere un ruolo importante nella conservazione degli habitat e delle specie che dipendono dai terreni agricoli. Proteggere e salvaguardare la biodiversità è uno degli obiettivi chiave dell’agricoltura moderna.

Il Parco protagonista

Nella quarta puntata di Agrinet il futuro in campo, su Tv2000, si parlerà proprio di uno dei luoghi più ricchi di biodiversità in Italia: il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. All’interno di questo parco si trovano una varietà incredibile di ecosistemi collegati tra loro, grazie alla presenza di un microclima diversificato che si estende dal mare alla montagna in pochi chilometri.

Romano Gregorio, Direttore del Parco, svela nel corso dell’intervista che il Cilento è una terra caratterizzata da dolci colline coperte di ulivi e macchia mediterranea che si riflettono nel mare Tirreno. Allo stesso tempo, è una terra dalle morfologie aspre e incise da torrenti e calanchi. Questo ambiente ha favorito una grande ricchezza di biodiversità e oggi ospita diversi Presidi Slow Food, grazie alla cura dei piccoli produttori che hanno preservato nel tempo prodotti tradizionali a rischio di abbandono.

Nel territorio del parco si trovano ben 13 Presìdi Slow Food, autentiche rarità nel vasto patrimonio agroalimentare del Parco. Circa 200 prodotti che hanno ricevuto il marchio del parco entrano quotidianamente nelle proposte della ristorazione locale, all’interno della Rete del Gusto della Dieta mediterranea, promossa dall’Ente Parco, come afferma il Presidente Giuseppe Coccorullo.

L’agricoltura sostenibile e in armonia con la natura è da sempre responsabile della creazione di paesaggi diversificati, della produzione di biodiversità e del mantenimento dei servizi ecosistemici. Evitando le monocolture, la distruzione dei paesaggi per aumentare la produzione e l’introduzione di specie aliene, e promuovendo la diversificazione dei prodotti e dei paesaggi, la tutela delle specificità locali e degli habitat tipici, è possibile preservare paesaggi di grande valore.

L’incontro con gli agricoltori locali

La conduttrice Francesca Magnoni incontra due agricoltori locali: Mario Di Bartolomeo, allevatore che, dopo una carriera sportiva, dedica ora le sue energie all’azienda di famiglia. In 130 ettari tra il verde del Monte Gelbison e il mare azzurro, produce con orgoglio le tipicità cilentane, come cacioricotta salata di capra, primosale, pecorino e formaggi aromatizzati con fiori ed erbe locali, lavorati con latte crudo e senza l’uso di fermenti. Un altro prodotto degno di nota è la mozzarella nel mirto, chiamata localmente “mozzarella nella mortella”, che mantiene la sua freschezza e offre aromi e profumi unici.

Le eccellenza

Viene poi presentata un’altra eccellenza locale: il Carciofo Bianco di Pertosa. La coltivazione di questo carciofo risale almeno ai primi decenni del XX secolo ed è diventata un Presidio Slow Food dal 2003. Francesco D’Orilia, promotore dell’ingresso di questo delizioso carciofo nel Presidio Slow Food, ne parla in un’intervista. Inoltre, incontriamo Luigi Lupo, uno dei piccoli coltivatori locali, che ci fa assaggiare il carciofo crudo appena colto dalla pianta, dolce, delicato e senza spine.

Per comprendere l’importanza della biodiversità e del mantenimento dei servizi ecosistemici, ascoltiamo le parole di Giulia Lucertini, ricercatrice in estimo agrario e sistemi di valutazione del territorio dell’Università IUAV di Venezia. Ci spiega quanto sia fondamentale praticare un’agricoltura che conservi la fauna e la flora spontanee. Coltivare e allevare specie autoctone significa integrarsi con il territorio in cui si opera, riducendo così i problemi di adattamento e attenuando gli effetti dei cambiamenti climatici. Queste specie sono naturalmente più adatte e resistenti, anche se forse meno produttive, ma sicuramente di qualità.

Le Avventure di Paco

La puntata si conclude con “Le Avventure di Paco”, un segmento di 3 minuti dedicato ai più piccoli e ai loro genitori. Patricio Castillo Varela, educatore sociale e culturale, interprete LIS e responsabile del Progetto inSegni Apprendi, racconta in modo divertente, nel ruolo di un simpatico contadino, cosa sia la Politica Agricola Comunitaria e come influisca sulla vita quotidiana, anche dei più piccoli.

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