Elezioni ad Agropoli, la settimana decisiva: mercoledì la decisione del TAR

Dopo il ricorso presentato dal gruppo Liberi e Forti il 22 marzo arriverà la decisione del TAR

Angela Bonora
Municipio di Agropoli

Mancano meno di 72 ore per conoscere il futuro politico-amministrativo di Agropoli. Mercoledì 22 marzo, infatti, il TAR si pronuncerà sul ricorso presentato dal gruppo di opposizione “Liberi e Forti” sulla regolarità delle elezioni amministrative. Quindi, questa è la settimana della verità per la città di Agropoli.

Il ricorso per le Elezioni del giugno scorso ad Agropoli

I giudici amministrativi avrebbero dovuto pronunciarsi già lo scorso febbraio in seguito al riconteggio delle schede disposto proprio dal tribunale. Tuttavia, a seguito di questa procedura eseguita in Prefettura, gli avvocati dei ricorrenti Antonello Scuderi ed Elio Cuoco hanno presentato motivi aggiunti al ricorso, contestando ulteriori elementi. Pertanto, la sentenza è slittata al 22 marzo.

Le contestazioni

Ad essere contestato è il risultato delle urne: sarebbero emerse diverse incongruenze relative alla differenza tra schede votate e vidimate. Già il giorno dopo il voto, il presidente della commissione elettorale aveva messo in evidenza possibili criticità, segnalando quanto emerso in alcune sezioni anche alla Procura.

Cosa potrebbe succedere alle Elezioni ad Agropoli

Le opposizioni chiedono il ritorno al voto laddove sono emerse possibili irregolarità.

Ci sono tre ipotesi: l’annullamento delle elezioni e quindi il ritorno al voto in tutte le sezioni (possibilità più remota); il ritorno al voto soltanto in alcune sezioni; la conferma del risultato elettorale.

Nei primi due casi verrebbe nominato un commissario, pertanto sciolto il consiglio comunale. L’amministrazione in carica, se soccombente, avrebbe facoltà di decidere di rivolgersi al Consiglio di Stato e in quel caso bisognerebbe attendere una ulteriore decisione; in caso contrario accetterebbe il verdetto del TAR permettendo di fissare in tempi brevi nuove elezioni.

Qualora il ricorso venisse respinto, invece, potrebbe essere la minoranza a voler ricorrere al Consiglio di Stato.

Dal Palazzo di Città continuano a professarsi tranquilli, soprattutto in considerazione del fatto che se ci sono stati degli errori, questi potrebbero essere imputabili più a calcoli errati delle schede avvenuti all’interno dei seggi che a veri e proprio brogli elettorali.

Tuttavia l’assenza del dolo non escluderebbe comunque l’ipotesi di un accoglimento del ricorso.

Condividi questo articolo
Exit mobile version