Disastro Salernitana, la Lazio cala il poker all’Olimpico

Carmine Infante

Troppa Lazio per questa Salernitana. I Biancocelesti si impongono tra la contestazione veemente dell’Olimpico senza troppi patemi su una Salernitana grintosa, ma anche disattenta come al solito quando c’è da difendere. Letali per la difesa ospite i tagli in profondità degli uomini di Tutor, che iniziano ad assimilare le idee di verticalità del proprio mister. Il totale fa 4 a 1 per la Lazio.

Il primo tempo

Prima frazione dai ritmi alti allo stadio “Olimpico”. Goal al sesto minuto di Felipe Anderson. Il brasiliano recupera la sfera a centrocampo e parte velocissimo, finta su Pirola e palla all’angolino. Tutto troppo facile.
I Granata soffrono terribilmente le palle in profondità. I movimenti di Felipe Anderson e Luis Alberto mandano costantemente fuori giri il terzetto di Colantuono. I padroni di casa trovano il raddoppio, però, su palla inattiva con Vecino. È la quarta marcatura in campionato per l’uruguagio.

Nemmeno il tempo di esultare per i biancocelesti e la Selernitana accorcia le distanze con un’incornata di Tchaouna.

I Granata si fanno apprezzare in fase offensiva: buona un’iniziativa personale di Bradaric, la cui conclusione mette in difficoltà Mandas. Tanta sofferenza, però, sulle iniziative degli uomini di Tudor, che passano ancora al 41’ con Felipe Anderson, glaciale nello scavalcare Costil in uscita con un lob.

Il secondo tempo

Subito triplo cambio per Colantuono: dentro Manolas, Sambia e Legowki, fuori Boateng, Zanoli e Maggiore. Sostituzioni che non sortiscono gli effetti sperati con la Salernitana che sembra aver perso gli spunti.
Anzi, è la Lazio a proporre le migliori trame di gioco, sfiorando più volte il poker con Anderson prima e Luis Alberto poi.

I Granata riescono a difendersi con più ordine dopo la mezz’ora, rinunciando alla fase offensiva. Nel finale c’è gloria anche per Isaksen, che sfrutta un errore della difesa granata e cala il poker.

Il match finisce così, tra il pubblico dell’Olimpico che fischia nonostante la vittoria dei padroni di casa.

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