Antiquarium di Agropoli, nuova interrogazione di Pesce: «quali e quanti sono i reperti?»

Perché manca un sistema di videosorveglianza? Pesce annuncia una nuova interrogazione sull'Antiquarium di Agropoli

Carmela Di Marco
Antiquarium Agropoli

Si continua a parlare dell’Antiquarium di Agropoli. Il consigliere comunale Raffaele Pesce tiene alta l’attenzione sul tema. Nei giorni scorsi il sindaco Roberto Mutalipassi aveva ammesso che il piccolo museo sito nell’ex Pretura era stato probabilmente vistato da ignoti che pare abbiano portato via alcuni reperti. Di qui l’interrogativo di Pesce: perché la struttura non è dotata di un sistema di videosorveglianza? Una domanda diretta anche alle precedenti amministrazioni.

Gli interrogativi di Raffaele Pesce

«Ricordo ancora che qualche anno fa, e successivamente all’inaugurazione dell’antiquarium, furono spesi 176.050,80 euro dall’amministrazione per 46 telecamere.
Ben vengano ulteriori impianti di sicurezza, pubblicizzati dall’amministrazione, ma sembra che, anche in questo campo, l’unico interesse sia la spesa di fondi comunali, ministeriali, europei, oggi la “manna” PNRR
», spiega l’esponente del gruppo Liberi e Forti.

La nuova interrogazione

Citando Ennio Flaino, Pesce evidenzia che “Alla manutenzione l’Italia preferisce l’inaugurazione”. Poi, dopo aver già presentato un esposto sul caso, annuncia di aver protocollato una nuova interrogazione a palazzo di città. «Per avere chiarimenti sul furto di reperti (quali, quanti?) nell’antiquarium, ormai “certificato” dal funzionario al patrimonio, ho protocollato l’ennesima interrogazione, inviata per conoscenza alle autorità preposte, come seguito al mio esposto».

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