Si avvicina la terza estate per l’amministrazione comunale di Agropoli e con essa la necessità di affrontare spinosa questione della gestione della posidonia spiaggiata. Il consigliere comunale Raffaele Pesce denuncia l’ennesimo spreco di denaro pubblico: “100.000 euro buttati a mare, letteralmente”. Si tratta del residuo di un finanziamento regionale di oltre mezzo milione di euro utilizzato per il prelievo, l’accumulo e il successivo riaffondamento della posidonia secca.
Posidonia: convivere o intervenire?
“Bisogna convivere con la posidonia, c’è poco da fare“, afferma Pesce. La posidonia, infatti, è una pianta (non un’alga) che indica un mare pulito. Tuttavia, il grande accumulo di posidonia sulla spiaggia della “Marina” rappresenta un problema non solo estetico, ma anche di sicurezza e decoro urbano.
Soluzioni inefficaci e mancata visione
L’attuale sistema di gestione, basato sul prelievo e riaffondamento della posidonia, si è rivelato non del tutto efficace, ma soprattutto rappresenta una soluzione da dover riattuare ogni anno. “Continuare a prelevare, accumulare e riaffondare la posidonia non è la soluzione”, sostiene Pesce. “Bisogna intervenire sulla causa”.
Proposte concrete e responsabilità
Il consigliere Pesce propone di abbassare il livello della barriera e accorciare il pennello fluviale al “Lido Azzurro” per ridurre l’accumulo di posidonia. “Pensare solo all’oggi e non al domani non è politica”, conclude Pesce, auspicando una visione strategica e lungimirante per la gestione del litorale di Agropoli.