Agropoli, futuro incerto per la gestione della posidonia: “Basta buttare soldi a mare”

Raffaele Pesce: "Pensare solo all'oggi e non al domani non è politica"

Ernesto Rocco
Posidonia Agropoli

Si avvicina la terza estate per l’amministrazione comunale di Agropoli e con essa la necessità di affrontare spinosa questione della gestione della posidonia spiaggiata. Il consigliere comunale Raffaele Pesce denuncia l’ennesimo spreco di denaro pubblico: “100.000 euro buttati a mare, letteralmente”. Si tratta del residuo di un finanziamento regionale di oltre mezzo milione di euro utilizzato per il prelievo, l’accumulo e il successivo riaffondamento della posidonia secca.

Posidonia: convivere o intervenire?

“Bisogna convivere con la posidonia, c’è poco da fare“, afferma Pesce. La posidonia, infatti, è una pianta (non un’alga) che indica un mare pulito. Tuttavia, il grande accumulo di posidonia sulla spiaggia della “Marina” rappresenta un problema non solo estetico, ma anche di sicurezza e decoro urbano.

Soluzioni inefficaci e mancata visione

L’attuale sistema di gestione, basato sul prelievo e riaffondamento della posidonia, si è rivelato non del tutto efficace, ma soprattutto rappresenta una soluzione da dover riattuare ogni anno. “Continuare a prelevare, accumulare e riaffondare la posidonia non è la soluzione”, sostiene Pesce. “Bisogna intervenire sulla causa”.

Proposte concrete e responsabilità

Il consigliere Pesce propone di abbassare il livello della barriera e accorciare il pennello fluviale al “Lido Azzurro” per ridurre l’accumulo di posidonia. “Pensare solo all’oggi e non al domani non è politica”, conclude Pesce, auspicando una visione strategica e lungimirante per la gestione del litorale di Agropoli.

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