Agropoli, allarme degli operatori sanitari: «senza ambulanza rianimativa assistenza nel Cilento a rischio»

Dal 118 lanciano l'allarme: «Gestire la situazione con queste previsioni è impossibile»

Raffaella Giaccio
Ambulanza Croce Gialla

«Senza l’ambulanza rianimativa l’assistenza sanitaria nel Cilento è a serio rischio». Sono gli operatori sanitari a lanciare l’allarme. Come già anticipato nei mesi scorsi da InfoCilento, infatti, dal primo luglio l’ambulanza rianimativa verrà soppressa e i servizi del 118 ridotti. Un provvedimento attuato dal direttore generale dell’Asl Salerno, Gennaro Sosto, seguendo le indicazioni già adottate in altre parti d’Italia. La decisione, ufficializzata nel dicembre scorso, entrerà in vigore nel periodo clou dell’anno, ovvero l’estate, quando le presenze sul territorio aumentano considerevolmente.

Cosa cambia da Luglio

L’ospedale di Agropoli, ma anche le postazioni limitrofe, dall’1 luglio verranno riorganizzate con due ambulanze con soli autisti e infermieri e un’auto medica con dottore a bordo. Ma come funzionerà l’emergenza?

«Venendo a mancare l’ambulanza rianimativa – spiega un operatore del 118 – in caso di emergenza verrà attivata l’ambulanza o l’auto medica a seconda delle condizioni del paziente. In quest’ultimo caso il dottore a bordo dovrà valutare le condizioni della persona soccorsa ed eventualmente attivare anche l’ambulanza per il trasferimento in ospedale. Nei casi di emergenza più urgenti e complessi, invece, saranno attivate sia l’ambulanza che l’automedica».

Tale configurazione potrebbe non garantire un’adeguata assistenza, considerato l’ampio territorio che ciascuna postazione deve coprire. In caso di più interventi, in aree distanti, un solo medico rischia di essere insufficiente. Inoltre ci si chiede come possa essere garantita in tempi brevi la necessaria assistenza se l’intervento deve essere assicurato prima dal medico e soltanto successivamente dall’ambulanza.

La situazione di Agropoli

Nel caso di Agropoli la postazione del 118 è competente su 16 comuni, tra San Mauro Cilento e Campolongo di Eboli, località che richiedono tempi di percorrenza notevoli per essere raggiunte. «In caso di infarto o altre patologie, l’auto medica rischia di arrivare non prima di 40 minuti; sono poi necessari altri 40 minuti per l’eventuale arrivo dell’ambulanza», spiega un medico del 118. «E cosa accadrebbe se il medico si trovasse a San Mauro e la centrale operativa chiede un intervento a Capaccio? – si chiede – Questo sistema funziona in tutta Italia, ma va bene in città, è difficilmente fattibile nel Cilento dove i tempi di percorrenza sono considerevoli».

Insomma questa riorganizzazione viene vista non senza perplessità, in primis dal personale medico.

La situazione dell’ospedale di Agropoli

Sempre nel caso di Agropoli c’è pure un’ulteriore criticità: «La scritta pronto soccorso presso l’ex ospedale induce le persone a raggiungere il presidio anche con patologie molto serie. Qui c’è un medico, ma manca un rianimatore in grado di fare delle manovre essenziali per salvare una vita».

«Solo d’inverno abbiamo 90mila utenti, un numero che quintuplica d’estate. Gestire la situazione con queste previsioni è impossibile», conclude un addetto del 118.

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