Ex pastificio Amato: accordo per l’abbattimento. Ecco l’iter

Emilio Malandrino
Ex pastificio Amato

L’ex pastificio Amato e i suoi silos a Salerno saranno demoliti in 150 giorni, senza l’uso di esplosivi e senza interrompere il trasporto ferroviario. Questo è l’accordo firmato questo pomeriggio da Roberto Aversa, amministratore unico di Intesa Immobiliare, responsabile dei lavori di demolizione, e Rfi, rappresentata da Fabio Rapuano, direttore regionale, alla presenza di Francesco Russo, prefetto di Salerno.

Abbattimento dell’ex pastificio Amato: l’accordo

Alla firma dell’accordo erano presenti anche il rappresentante dell’azienda Lorenzo Lentini e Michele Brigante, assessore ai lavori pubblici del Comune di Salerno, che era anche in comunicazione a distanza con il consigliere regionale Luca Cascone, presidente della commissione trasporti della Campania.

I motivi dell’abbattimento

Si vuole demolire l’ex pastificio Amato perché pericoloso, per la sua vicinanza alla linea ferroviaria che attraversa le aree di Mariconda e Mercatello sullo stesso sito. L’azienda che ha acquistato l’area dal fallito pastificio Antonio Amato, preferirebbe riqualificarla e ristrutturarla a costi inferiori piuttosto che demolirla e ricostruirla completamente.

Da tre anni è in corso un vero e proprio braccio di ferro, anche legale, tra RFI, che dice di voler demolire l’area, e la società.

Le modalità

Secondo i termini dell’accordo, Rfi pagherà il 20% dei costi, ma non più di 200.000 euro. Verranno montate doppie impalcature e i lavori si svolgeranno di notte, quando la tratta della metropolitana Areca-Mercatello non è in funzione, senza interrompere il traffico ferroviario.

I lavori di demolizione dovrebbero rendere possibile l’inizio della costruzione di un nuovo complesso di 180 unità abitative, uffici e commerciali nell’area.

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