Import di gas dal Qatar: forniture di metano a rischio in Italia?

Le forniture di metano liquido sono a rischio in Italia e nell’UE?

Edoardo Marcianò
Fornitura di gas

Il campionato mondiale di calcio nel Qatar verrà ricordato anche per lo scandalo che ha coinvolto il Parlamento europeo. Uno scandalo che si ripercuote sull’import di gas dal Qatar in Europa. Le forniture di metano liquido sono a rischio in Italia e nell’UE?

Per chi non lo sapesse, lo scandalo ha coinvolto diversi parlamentari europei accusati di aver lucrato illegalmente accettando ricchi compensi dall’emirato del golfo Persico. Obiettivo: divulgare un’immagine positiva dell’emirato favorendo la scelta del Qatar come sede del campionato mondiale di calcio.

Il rischio che s’interrompano le forniture di gas è concreto?

Import di gas dal Qatar in Europa e in Italia: i numeri del 2022

I numeri relativi all’importazione di gas dal Qatar sono consistenti. L’Europa ha importato ben 12,5 miliardi di metri cubi di metano nei primi 10 mesi del 2022: idem per lo stesso periodo del 2021.

Dal Qatar, solo in Italia, è approdata circa la metà di questa fornitura (oltre 6 miliardi di metri cubi) presso il terminale di rigassificazione che si trova al largo del Delta del fiume Po (mare Adriatico).

Nell’intero anno 2020, come riferisce Tim PcPhie (portavoce della Commissione UE), l’Europa ha importato un totale di 17,8 miliardi di metri cubi di Gnl (gas naturale liquefatto). Questo gas si ottiene con un raffreddamento a 163° sotto zero per passare dallo stato gassoso a quello liquido. I rigassificatori procedono con il riscaldamento del metano sopra la temperatura di ebollizione di -163°: in questo modo, il gas torna alla forma gassosa per l’immissione nelle condutture.

Approfondiamo numeri e dettagli del principale punto d’importazione del gas del Qatar in Italia.

Dettagli sul rigassificatore dell’Adriatic Lng in Italia

Il rigassificatore dell’Adriatic Lng è il principale punto d’importazione del metano proveniente dal Qatar. Ha la funzione di immettere gas nella rete italiana a Cavàrzere (Venezia). Questo impianto, realizzato secondo un progetto Edison, è controllato dall’Exxon Mobil (70,7%), da Qatar Energy (22%) e dalla società italiana Snam (7,3%).

Il terminale nell’Adriatico ha importato, nei primi 10 mesi del 2022, ben 6,64 miliardi di metri cubi di Gnl. Secondo le stime, nell’intero anno 2022 la rigassificazione complessiva ammonterebbe a circa 8 miliardi di metri cubi (l’equivalente del 12% dei consumi di gas complessivi nel nostro Paese).

La scorsa estate, il Qatar ha oltretutto siglato accordi anche con l’Eni: con il progetto North Field Expansion, la produzione di gas metano dovrebbe aumentare di 48 milioni di tonnellate all’anno (dal 2025 al 2027) incrementando l’export annuale complessivo a 126 milioni di tonnellate.

Ad oggi, l’Italia rappresenta il miglior cliente europeo del Qatar.

Import di gas dal Qatar: cosa rischiano l’Italia e l’Europa?

Mentre le autorità belghe indagano sullo scandalo del parlamento europeo, il governo di Doha protesta per la messa al bando dei suoi delegati ed osservatori nel parlamento stesso. Ritiene che si tratti di una restrizione ‘discriminatoria’ che porta ad un impatto negativo nelle relazioni con l’Unione Europea.

In particolare, l’effetto negativo rischia di compromettere la “cooperazione regionale e globale”, nonché gli attuali colloqui su energia, sicurezza e povertà. Il governo di Doha respinge con forza le accuse di cattiva condotta: nelle indagini, il Qatar non è l’unica parte nominata eppure è l’unico Paese che viene attaccato e criticato.

Tuttavia, difficilmente il Qatar prenderà decisioni drastiche in merito: interrompere le forniture di gas significherebbe, da una parte, un duro colpo per l’Europa e l’Italia, dall’altra, un serio danno anche all’economia dell’Emirato. Di sicuro, al Qatar conviene mantenere contratti a lungo termine come quelli con il nostro Paese. Il rischio, quindi, è solo teorico, non realistico. La minaccia resta improbabile, molto vaga, tutt’altro che applicabile.

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