Importante scoperta nel mondo del fotovoltaico, nel team di ricercatori anche un valdianese

Erminio Cioffi

C’è anche un ricercatore del CNR originario di Sant’Arsenio, Carlo Giansante, nel team autore di una scoperta che rivoluzionerà il settore dell’energie rinnovabili ed in particolar modo quello del fotovoltaico.

Grazie alla scoperta fatta dal team di ricercatori del CNR in collaborazione con l’Università del Salento e con l’Istituto Italiano di Tecnologia sfruttando dei nuovi nanomateriali sarà possibile evitare la presenza di piombo negli impianti fotovoltaici rendendoli di conseguenza più sicuri.

Il termine nanotecnologia è ormai diventato d’uso comune e le nano particelle, uno dei principali e più diffusi oggetti di interesse e applicazione di questo ambito di studi, vengono generalmente rappresentate come ben distinte entità, costituite da piccolissimi cristalli inorganici circondati da una corona di materiale organico aderente alla superficie.

La descrizione e il controllo della superficie dei nano-oggetti sono fondamentali per un loro efficace utilizzo in dispositivi opto-elettronici e fotonici. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Angewandte Chemie International Edition.

Il commento

Abbiamo inventato un metodo nuovo – ha spiegato Carlo Giansante di Cnr-Nanotec e Unisalento – per sintetizzare, produrre e preparare una classe di materiali inesplorati costituiti da elementi non tossici. Finora nella ricerca i materiali utilizzati per produrre semiconduttori innovativi per convertire l’energia solare sono principalmente a base di piombo. E il piombo è tossico, lo ha dichiarato l’Unione Europea dopo un procedimento accurato. Nelle attività concrete, mi riferisco soprattutto all’elettronica ed ai pannelli fotovoltaici attualmente è il silicio ad essere utilizzato come semiconduttore. Solo che il silicio deve essere lavorato a temperature altissime, parliamo di mille gradi centigradi, e l’energia necessaria costa molto. Per questo esploriamo strade nuove per arrivare a delle alternative. Sono prudente, ma molto fiducioso. Siamo felici di avere superato il primo esame e giudizio scientifico, decisivo, da parte di colleghi, tra i più bravi al mondo”.

Lo studio cambia il nostro modello strutturale di nano particella, che perde il carattere di immutabilità ed assume, quando dispersa in un solvente, un carattere dinamico. Come in un gioco di costruzioni del quale stiamo comprendendo le regole, – conclude il giovane ricercatore del CNR – dalla superficie multi sfaccettata della nanostruttura di solfuro di piombo possono essere staccati e riattaccati dei piccoli mattoncini (cioè delle specie chimiche da noi individuate) come risposta alle condizioni esterne, un comportamento valido in linea di principio per molti altri analoghi materiali”.

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