Dopo la posidonia c’è la cimodocea. Ecco cos’è questa pianta che ha invaso le spiagge del Cilento

Edoardo Marcianò
Cimodocea

L’ultima ondata di maltempo che si è abbattuta sul territorio è stata caratterizzata anche da forte vento e mareggiate. Queste non solo hanno determinato danni in più punti del litorale del Cilento, ma come spesso accade hanno trasportato in spiaggia anche una notevole quantità di oggetti. Plastica, vetro, polistirolo ed altri rifiuti gettati in mare, ma anche residui vegetali come grossi tronchi e, le immancabili alghe (o piante marine).

La posidonia e la cimodocea tornano ad invadere le spiagge del Cilento

Ad Agropoli, ad esempio, sulle spiagge sono tornati i cumuli di posidonia. La costa del Lido Azzurro ancora una volta, è risultata invasa da questa pianta marina che una volta spiaggiatasi si traduce in un problema di smaltimento per i comuni.

L’ultima mareggiata, però, ha trasportato in particolare sul litorale di Agropoli e Capaccio Paestum anche un’altra pianta, che in rari casi è apparsa in quantità così grandi sulle spiagge: la cimodocea o Cymodocea nodosa.

Pianta diversa ma stesso problema, quello dello smaltimento. Per i comuni e titolari di stabilimenti balneari non sarà facile raccoglierla e rimuoverla.

Cos’è la Cymodocea nodosa

Ma cos’è Cymodocea nodosa? Questa pianta è molto diffusa nel Mar Mediterraneo, come anche in alcune aree dell’Oceano Atlantico. Come la posidonia forma prati estesi ma meno fitti creando ambienti di notevole interesse biologico per la quantità di esseri viventi che si celano tra le sue foglie.

Solitamente la cimodocea nasce tratti di fondali sabbiosi che vengono poi colonizzate dalla posidonia. Insomma parliamo di una pianta “precursore” della posidonia; senza di essa non potrebbe vivere o insediarsi in nuovi spazi.

Entrambe le piante marine, una volta spiaggiate vengono gestite come un rifiuto. La normativa recente è stata parzialmente modificata ma lo smaltimento resta un problema che il comune di Agropoli conosce bene.

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