Maltempo e danni nel Cilento: altri comuni chiedono riconoscimento dello stato di calamità

Ernesto Rocco
Maltempo in Cilento del 13 settembre. Villammare
Maltempo in Cilento del 13 settembre. Castellabate

Aumenta il numero di comuni che hanno chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale dopo la forte ondata di maltempo che ha colpito il territorio nelle scorse settimane. In origine erano stati Agropoli e Castellabate a deliberare la richiesta. I due comuni hanno subito seri danni a causa dell’alluvione dello scorso 19 novembre, con danni ingenti ad infrastrutture pubbliche e a privati.

Stato di calamità naturale: i danni

Ma ci sono anche altri centri che hanno subito danni consistenti, come quelli del Golfo di Policastro. Il maltempo che si è protratto tra il 16 e il 22 novembre, caratterizzato da piogge torrenziali, venti forti e mareggiate, ha creato problemi pure a Vibonati e in particolare alla frazione Villammare. Tracimati diversi corsi d’acqua che hanno inondato abitazioni, strade e provocato interruzione di servizi ferroviari; allagato il sottopasso della Sp54 con un’autovettura rimastavi intrappolata. Non solo: i collegamenti con diverse contrade sono stati interrotti. Le mareggiate, inoltre, hanno divelto i massi posti a protezione della località Santa Maria le Piane.

Le richieste

Alla luce di queste considerazioni la scelta del comune di richiedere al presidente del Consiglio dei Ministri, alla Regione, alla Provincia e alla Prefettura la dichiarazione dello stato di calamità naturale.

Al contempo l’Ente si è appellata al genio civile affinché intervenga per la pulizia dei corsi d’acqua. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Manuel Borrelli non è l’unica ad aver richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale.

Nell’area nord del comprensorio c’è Aquara. Il comune alburnino ha subito diversi allagamenti e i danni sono tutt’ora in corso di quantificazione. Danni alla rete viaria, ma anche a privati. Di qui la decisione dell’esecutivo, guidato dal sindaco Antonio Marino, di rivolgersi alle autorità sovracomunali.

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